BOICOTTAGGI? ALLORA VUOL DIRE CHE IL POPOLO IN PIAZZA SPAVENTA

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Di ritorno dalla manifestazione di ieri 27 luglio a Roma vogliamo condividere con voi i nostri pensieri, le nostre riflessioni: il popolo in piazza è fastidioso, troppo costante ultimamente, va disperso ed allontanato dai palazzi di potere.

I giornali hanno giustificato il cambio di piazza a meno di 24 ore dalla manifestazione da Piazza Montecitorio a Piazza del Popolo per una previsione di affluenza di 50.000 persone: ritrovarsi in piazza con un numero nettamente inferiore è stato triste, ma ci ha fatto riflettere sui giornali che normalmente non pubblicizzano mai le manifestazioni di questo tipo: sarà stato voluta o no la previsione sui partecipanti per creare questo “effetto delusione”?

Del resto lo scollamento dalla realtà della narrativa mediatica è sempre più evidente, così come è stato chiaro a tutti i partecipanti, tranne ai giornalisti presenti in piazza, che le telecamere avrebbero dovuto documentare le parole di #IoApro, liberi cittadini e lavoratori che vogliono solo lavorare manifestando la loro autodeterminazione ed il dissenso, e non strumentalizzare la presenza di movimenti politici (#IoApro non lo è e lo ha anche sottolineato) che hanno provato a rubare la scena con cartelli e slogan dai quali ovviamente ci dissociamo.

E allora le domande che ci poniamo una volta fatta sedimentare l’emozione di ritrovarsi in piazza sono:

A quale Governo non farebbe piacere una situazione simile in cui una manifestazione viene spinta dai media per poi poter dire “affluenza inferiore alle attese” ?
È stato casuale o è il simbolo di un boicottaggio voluto per non far sì che, giorno dopo giorno, le piazze siano sempre più piene?

Ieri abbiamo compreso che qualcuno ha preso ben di mira i lavoratori che gridano #NoGreenPass perché vogliono semplicemente lavorare, per noi che combattiamo per la libera scelta da anni non è stata una sorpresa, purtroppo.

Abbiamo chiesto a tutti di partecipare a questa manifestazione perchè gli organizzatori si son dichiarati apartitici, perché per far valere la nostra costituzione non c’è bisogno di schierarsi: è l’unione che fa la forza.
Forse però per un potere di dubbia trasparenza meglio creare pregiudizi su chi prova a organizzare un evento o un ritrovo per ribellarsi civilmente, non concedere Montecitorio ma permettere fumogeni e assalti sui leoni dell’obelisco di Piazza del Popolo da gente estranea alla manifestazione, piuttosto che scendere per un civile confronto con i manifestanti per trovare un accordo.

Troppo democratico. Troppo stato di diritto.

Stiamo combattendo qualcosa di grande solo con la nostra forza di volontà e sacrificio. Non siamo arrivati fino a qui per perdere.

MAI UN PASSO INDIETRO

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Se non finisce bene, vuol dire che non è finita

Staff C.Li.Va. Toscana