Tar Brescia annulla esclusione bimbo dal nido
La richiesta di informazioni sui vaccini, la loro sicurezza e il rischio di reazioni avverse blocca l’esclusione da scuola dei bimbi non vaccinati fino a quando la Asl non risponde.
L’ordinanza 248/2018 depositata ieri apre un’altra breccia nella griglia degli obblighi fissati dalla legge Lorenzin. La storia è complicata, e bisogna raccontarla per capirne gli snodi. Nelle scorse settimane il Comune di Lovere aveva escluso un bambino dall’asilo nido perché la famiglia non aveva provveduto alle vaccinazioni o alla loro prenotazione entro il 10 marzo, data fissata dalla legge. Il Tar Brescia, con un primo decreto presidenziale, aveva sospeso il provvedimento del Comune, in attesa della decisione di merito messa in calendario per oggi.
La nuova ordinanza slitta al 9 maggio
Con la nuova ordinanza, l’ultima parola slitta ancora, al 9 maggio, ma è la ragione del rinvio a essere cruciale. Tra la famiglia e l’azienda sanitaria è in corso da mesi una battaglia a suon di lettere. L’inizio risale al 12 ottobre, quando la famiglia è stata convocata per la vaccinazione. La convocazione è andata a vuoto, i diretti interessati sostengono di non aver ricevuto la richiesta e si è arrivati alla seconda chiamata, tramite raccomandata, il 13 marzo. A quel punto la famiglia ha risposto con una domanda, chiedendo lumi sui vaccini, la loro sicurezza e gli eventuali rischi correlati.