Diario di un viaggio intrapreso con Corvelva a Varsavia
Sapete perche viviamo in un mondo pessimo? Perche non ci guardiamo veramente dentro.
Cosa c’entra questo con il viaggio intrapreso con Corvelva a Varsavia, per esporre in un’audizione in Parlamento i risultati delle analisi sui vaccini fatte in Italia, e che voglio condividere con voi?! C’entra eccome!
Lo scenario della lotta che combattiamo qui in Italia è deprimente: una classe politica incapace di rispettare il mandato elettorale e che non ci ascolta; una magistratura che non sembra avere gli strumenti per tutelarci; medici e ricercatori imbavagliati, ignoranti o inascoltati; mezzi di comunicazione , salvo poche eccezioni, asserviti ai poteri, che continuano ad inasprire il contrasto sociale e l’isteria collettiva…
Lo sapevamo dall’inizio che non sarebbe stato facile, e sapevamo anche che la responsabilità e consapevolezza delle nostre azioni non si limitano alle scelte che facciamo per i nostri figli; ma hanno ripercussioni ben più ampie, poiché proprio noi, così al centro del mondo civile europeo, siamo l’esperimento del decreto Lorenzin, figlio della paura!
Per come la vedo io, più vengono alzati i muri, piu le fondamenta scricchiolano…
“Ci hanno fatto credere per secoli che non siamo abbastanza capaci di trovare in noi ciò che la natura ci ha dato già” parafraso le parole di una “donnina” che ho avuto il privilegio di incontrare, se pur brevemente nel mio viaggio: un’ostetrica che aiuta le famiglie nei parti a casa, cosa molto comune in Polonia..per evitare di vedersi trattenuti in ospedale, o peggio tolti, i figli, per il rifiuto ai vaccini obbligatori somministrati alla nascita.
Fermiamoci un attimo a riflettere su questo fatto.
In un Paese dove non esiste alcun programma di compensazione per i danni provocati dalle vaccinazioni, dove i commissari della “sanità e famiglia” comprano i vaccini, stilano i piani vaccinali, decidono sulle cause relative a problemi legati alle vaccinazioni; dove l’assistenza sanitaria viene illegittimamente rifiutata se il bambino non è a posto col calendario vaccinale, dove vengono somministrati spesso vaccini scaduti, dove si sognano le garanzie giuridiche che abbiamo noi, e dove, ripeto, le mamme scelgono (si, ho detto scelgono!) di partorire in casa… dove, per dirla breve, vige un sistema sanitario dittatoriale..
In un contesto tale, i genitori di “STOP NOP” (associazione di genitori pari alle nostre italiane) sono riusciti a far aprire il Parlamento ad un evento storico, che per loro ha significato davvero tanto!
A parlare di “Signum” e le analisi che ne proseguono il lavoro, con “Mr Aluminium” (Chris Exley, massima autorità mondiale sulla tossicità dell’alluminio) e la dott.ssa Bolgan (laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con un dottorato in Scienze Farmaceutiche alla Harvard Medical School di Boston).
Una mamma che rischia la galera per una condanna di calunnia, per aver promosso una proposta di legge per la trasparenza, i conflitti di interesse e la libertà soprattutto per i medici; guardando negli occhi quegli stessi commissari, ha avuto il coraggio di rilanciare ancora: dichiarando che promuoveranno ulteriori petizioni!
Non eravamo solamente spettatori di ciò che succedeva là dentro, ne eravamo parte.
Stringere la mano ad Exley, abbracciare Loretta Bolgan, incontrare tanti sguardi commossi in Parlamento, sorridere insieme a Skutecki (il parlamentare che ci ha invitato ed ha organizzato l’evento, e moderatore della discussione) quando i toni si stavano alzando oltre il livello di civiltà, vedere il dottor Gut (il loro Bubu) mettersi letteralmente le mani nei capelli quando Loretta ha detto che non c’erano tossoidi nei campioni dei vaccini esaminati, vedere le slide che traduciamo noi del Gruppo Traduzioni CLiVa proiettate su quello schermo… sono semplicemente emozioni fortissime che il mio piccolo cuore fa fatica a gestire!
Il dott. Exley, alla fine del suo intervento, ha detto che studiando l’alluminio nei vaccini e le possibili correlazioni con l’autismo, ad un certo punto ha dovuto “cambiare punto di vista”, ed ha chiesto al pubblico di trovare l’apertura mentale per fare altrettanto.
Tutti noi genitori che instancabilmente stiamo combattendo per la libertà di scelta, sappiamo bene che la battaglia è quotidiana: in famiglia, a scuola, con gli amici, per non parlare dell’aspetto sanitario… e credo sia ormai palese che scorciatoie non esistono; nascondersi sotto la sabbia non serve, evitare il problema lo rende più grande.
Ho assistito a come la paura può essere tramutata in un’arma potentissima… e allora vi dico che quel timore, la rabbia e la frustrazione che tutti proviamo ogni giorno in più che decidiamo di lottare, vanno riconosciute, accolte e trasformate in coraggio ed azione, perché riconoscersi è il presupposto per riconoscere gli altri, e solo uniti possiamo vincere questa battaglia immensa, mentre per noi stessi abbiamo gia vinto!
Tutto cio è indispensabile per poter procedere:
trovate il coraggio di uscire dalla “zona di comfort”.
Non è scontato, ma neanche impossibile.