Bambini 0 – Calcio 1

“I bambini devono stare in classe distanziati, con la mascherina e se non è possibile garantire la distanza le scuole possono adottare la didatticamente a distanza”

Così in questi giorni il Governo ripete le indicazioni del comitato tecnico scientifico per la riapertura delle scuole il prossimo settembre.

Questa foto è stata scattata durante la partita di calcio che segna la ripresa della stagione sportiva, ci piacerebbe sapere come sia possibile che i calciatori possano stare a 10 centimetri fra loro durante un’attività sportiva intensa (che ricordiamo per le persone comuni comporta una distanza di 2 metri) mentre i bambini non abbiano alcuna certezza di poter tornare a scuola senza mascherina o distanze imposte fra 3 mesi.

E così mentre moltissimi medici ribadiscono di quanto il rischio di contagio fra bambini asintomatici sia bassissimo [1] l’anno scolastico si è concluso senza i consueti saluti fra bambini e docenti e gli esami delle scuole secondarie saranno svolti a distanza.

Un giorno, forse, qualche giornalista avrà il coraggio di chiedere come mai l’Italia non ha a cuore la salute dei bambini e perché la politica cerca in ogni modo di impedire la socializzazione al parco giochi dei nostri figli.

E se qualcuno dirà che le mascherine sono fondamentali mostrategli questa foto, e chiedete se i soldi possono fare il miracolo di far chiudere un occhio a chi scrive regole e decreti.

Staff C.Li.Va. Toscana

[1] https://www.adnkronos.com/salute/medicina/2020/06/09/silvestri-bassissimo-rischio-bimbi-asintomatici_bEaem307cpYZR5Ke6PghfP.html

VACCINO ANTINFLUENZALE E COVID-19

In queste settimane la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha suggerito al Governo di inserire una forte raccomandazione per la vaccinazione antinfluenzale per i bambini definendolo “L’unico modo sicuro per far tornare i bambini tra i banchi di scuola”. Idea subito ripresa da alcuni Presidenti di Regione come De Luca (Campania) che suggerisce “vaccino antinfluenzale obbligatorio per docenti e studenti” perché “l’epidemia di influenza ha una sintomatologia sovrapponibile al Covid”. In questi giorni inoltre è stata presentata una mozione per sollecitare il governo ad introdurre obbligo di vaccino antinfluenzale per gli over 60 da Forza Italia per “rendere più agevole la certezza della diagnosi in relazione al Covid-19”.

La capogruppo Gelmini ci ricorda infatti che “Nei mesi di febbraio e marzo, quando è scoppiata l’emergenza, avevamo da contrastare anche il picco della normale influenza stagionale, e questo ha causato numerosi problemi nel combattere il Coronavirus” mentre il collega Mandelli tiene a precisare che “I vaccini sarebbero assolutamente gratuiti e potrebbero essere fatti anche presso le farmacie.” Ovviamente il fatto che l’Onorevole Mandelli sia anche il Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani per noi è una pura casualità, ma ci aspettiamo dal Parlamento, che discuterà la mozione in questi giorni, che almeno approfondisca se questa parte possa generare un conflitto di interessi. Inoltre, come ribadiamo sempre quando si parla di gratuità, ricordiamo che il fatto che il vaccino venga somministrato in modo gratuito implica che i (pochi) soldi a disposizione della sanità nel nostro paese siano dirottati nell’acquisto del vaccino. Niente è gratuito e se ci sarà un aumento della spesa sanitaria per l’acquisto del vaccino (in quanto obbligatorio i cittadini dovranno poterlo ricevere senza pagare) sicuramente in qualche altro settore ci saranno dei risparmi con conseguenze impronosticabili. Evidentemente nei “numerosi problemi” citati dagli Onorevoli non rientrano i soldi spesi male in campo sanitario pensando che la vaccinazione a tappeto possa risolvere la carenza di posti letto o di personale sanitario.

Ma qual è l’efficacia del vaccino antinfluenzale?

Secondo il CDC USA per la stagione 2019-2020 è stata del 45% mentre nel 2017-2018 fu mediamente del 36%. A questo punto ci chiediamo che fondamento abbia la dichiarazione che ha fatto il Presidente della Regione Lazio Zingaretti giustificando la sua ordinanza sull’obbligo del vaccino antinfluenzale istituito poche settimane fa: “Il vaccino obbligatorio, per le persone a rischio, permetterebbe una diagnosi precoce del Covid-19, perché si esclude il sintomo dell’influenza stagionale normale”.

Quale aiuto nella “diagnosi precoce” di coronavirus garantirebbe un vaccino che ha un’efficacia fra il 36 e il 45%? Davvero si vuol far credere che un medico serio e preparato baserebbe la diagnosi di un paziente sul fatto che sia vaccinato o meno per l’influenza?

Riportiamo anche uno studio relativo alla stagione 2016-17 pubblicato sul sito dell’Istituto superiore di sanità dove sono stati seguite 64.854 persone di cui 30.456 senza vaccino antinfluenzale e 34.398 vaccinate. Nella tabella riepilogativa si può notare come l’incidenza fra le 611 persone che sono state ospedalizzate e le 116 che sono morte durante la stagione analizzata la percentuale sia più alta fra il campione vaccinato (35.5% contro 64.4% per gli ospedalizzati e 37.9% contro 62.1% nei morti). Pensare che un vaccino di scarsa efficacia contro la malattia da cui dovrebbe proteggere sia addirittura utile per un’altra malattia è una follia.

Per quanto riguarda l’invito della FIMP sulla vaccinazione ai bambini ricordiamo che al 27 Maggio secondo l’Istituto superiore di sanità i casi di malattia fra 0 e 18 anni sono il 2.1% del totale. Davvero la Federazione dei medici pediatri vuole dirci che con un’incidenza di solo il 2.1% abbia qualche utilità vaccinare a tappeto tutti i minori di 16 anni (la meno colpita dal coronavirus Covid-19) per eliminare dubbi nella diagnosi o sovraccaricare il sistema sanitario?

Sempre nel rapporto prodotto dall’Istituto superiore di sanità si evidenzia come il 60% dei casi sia avvenuta nelle RSA , per cui risulta davvero incomprensibile l’accanimento da parte della politica e delle task force nei confronti dei bambini e della scuola. Oggi è stato ufficializzato che anche il campionato di calcio potrà ripartire già nel mese di Giugno, incomprensibile come si ritenga più sicura una partita di calcio con continui contatti fisici e non una scuola di bambini fra oltre tre mesi nonostante il calo dei contagi sia continuo da settimane.

Come al solito classe politica e rappresentanti dei medici non perdono occasione per seminare panico per giustificare nuovi obblighi e ricatti soprattutto sulla pelle dei bambini. Stranamente, ma ci auguriamo che il Ministero e la FIMP provvedano quanto prima, nessun accenno sul legame fra carenza di Vitamina D e infezioni alle vie acute respiratorie. Sul sito dell’Istituto superiore di sanità infatti lo scorso 21 maggio è stato pubblicato un articolo che evidenzia come “attualmente sono in corso numerosi trial clinici, ad esempio negli USA, che mirano a testare l’integrazione di Vitamina D nei pazienti con Covid-19 […]” perché diversi studi hanno dimostrato un “potenziale impatto benefico dell’integrazione di Vitamina D contro le infezioni acute delle vie respiratorie”.

Siamo consapevoli che non sia la vitamina D la cura per il coronavirus, ma di sicuro quando sentiamo parlare di prevenzione è inspiegabile come ci si riconduca solo al vaccino da parte di chi dovrebbe avere a cuore la salute dei nostri figli. Perché nel dubbio che possa essere comunque utile a rinforzare il sistema immunitario dei bambini i pediatri non raccomandano l’assunzione di vitamina D?

Oppure in tema di prevenzione perché gli Onorevoli Gelmini e Mandelli non raccomandano agli over 60, a cui vorrebbero imporre una vaccinazione obbligatoria, di smettere di fumare? Eppure sul sito del Ministero della Salute viene riportata una comunicazione dell’Istituto superiore di sanità nel quale si specifica che “chi fuma ha il rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 almeno tre volte superiore rispetto ai non fumatori”. Ma d’altronde da un Governo che in pieno lockdown ha chiuso i parchi e proibito attività motoria ma ha lasciato aperti i tabaccai e considerato una necessità uscire per andare a comprare le sigarette, ma non una passeggiata all’aria aperta ai bambini, non potremmo aspettarci di meglio.

Il panico e il caos generato dal coronavirus Covid-19 ancora una volta sono il pretesto per introdurre nuovi obblighi ingiustificati. Con il forte calo dei contagi adesso il nuovo motivo per spaventare e ricattare le persone è “la seconda ondata che ci sarà nel prossimo autunno”. E questo nonostante numerosi medici di tutto il Mondo ipotizzino che non ci sarà nessuna seconda ondata nel prossimo autunno oppure che potrebbe esserci ma in modo molto meno aggressivo per la mutazione del virus.

Le opinioni di medici ed esperti cambiano continuamente, in questi 4 mesi abbiamo assistito a dichiarazioni in continua contrapposizione ribadendo quindi di come si proceda per tentativi. Ma in tutto questo è inaccettabile che la politica e i rappresentanti dei medici approfittino per introdurre nuovi obblighi vaccinali e per ribadire che il vaccino sia il miglior modo di prevenire malattie e problemi al sistema sanitario nazionale. Ancora una volta poi è assurdo che sia la scuola l’ambiente ritenuto più pericoloso da parte dei pediatri per sbandierare necessità di vaccinazioni a tappeto di scarsa efficacia e su una popolazione che, dati alla mano, è la meno colpita dal coronavirus.

Staff C.Li.Va. Toscana

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LA CORRUZIONE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

LA CORRUZIONE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Vedi suggerimento a fine articolo

Oggi, 23 maggio, è l’anniversario della Strage di Capaci che ha visto sparire una grande Magistrato degno di questa professione: Giovanni Falcone.

La Salute è il bene più prezioso ed inestimabile che una persona possa avere, per questo «La corruzione nuoce gravemente alla salute». Parola del Fondo Monetario internazionale e di Alberto Vannucci, politologo e coordinatore del master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione all’Università di Pisa.

«Anche le tangenti hanno i loro effetti sui malati», si scriveva un mese fa su La via libera proprio nel momento in cui regione Lombardia aveva nominato come commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Guido Bertolaso. «Una nomina sconfortante – commenta Alberto Vannucci – Le passate gestioni commissariali dell’emergenza, nel nostro Paese, di cui l’ex responsabile nazionale della Protezione Civile rimane simbolo, si sono rivelate proprio il coacervo di sprechi e ritardi, non dimentichiamolo».

⁃ Dopo il Servizio delle Iene dell’11 dicembre 2018 intitolato “Ricciardi, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità è in conflitto d’interessi?” Walter Ricciardi si è dimesso. Tra i conflitti di interesse troviamo l’aver fatto da consulente per farmaci e vaccini per diverse case farmaceutiche, compreso il meningococco B, e l’aver collaborato con delle riviste di una società di lobbying in campo sanitario, la Altis OPS. Celeberrima la sua difesa sulla collaborazione con le riviste: “Conflitto di interessi? Non sapevo che ci fosse una lobby dietro quelle riviste“.

  • Il 9 ottobre 2018 è risultato singolare che il Presidente della Commissione Sanità Pierpaolo Sileri, esponente di spicco del Movimento 5 stelle abbia fatto i “saluti istituzionali” all’evento organizzato in collaborazione con GSK in programma il prossimo presso la Sala degli Atti parlamentari a Roma. Evento dal titolo “Global health – L’Italia driver di best practice”.

Il C.Li.Va. Ha inviato un comunicato di protesta a tutti i deputati e senatori del Movimento 5 Stelle e della Lega in seguito all’evento in collaborazione con GSK. Non abbiamo ricevuto risposta.

Il fattore determinante da valutare, in un momento delicato come questo, è che, si nuovo, la sanità italiana passa in mano a un colosso farmaceutico straniero, continua a non andarci proprio giù la possibilità di contribuire o far sviluppare il mercato interno italiano, soprattutto in un momento tragico come questo. I medici sono coloro che hanno il rapporto di fiducia con il paziente.

La formazione dei medici NON dovrebbe essere coordinata da un Ente commerciale che ha tutto l’interesse a vendere, sviluppare e commercializzare un prodotto tramite i venditori di medicine.

All’ombra dell’emergenza Covid-19 si è consumato un colpo di mano senza precedenti, che “istituzionalizza” l’ingerenza dell’industria farmaceutica nelle politiche sanitarie e affida alla stessa non solo la formazione dei futuri medici, ma anche la revisione del sistema nazionale.

Il colosso farmaceutico Sanofi ha siglato un accordo di intesa triennale con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) finalizzato “allo sviluppo di progettualità volte a formare i medici del futuro” su diverse tematiche cliniche e per identificare “un corretto orientamento in caso di emergenza sanitaria, picchi di gestione di condizioni o patologie stagionali” (non è che implementeranno ancora di più la raccomandazione incessante del l’antinfluenzale, del pneumococco e della meningite finché non arriverà il vaccino contro il COVID-19?

  • In ultimo la perla di oggi, 23 maggio 2020, dal portale del Ministero della Salute: “I percorsi di educazione sanitaria sull’uso corretto delle medicine, sull’igiene, sulla corretta alimentazione e sui sani stili di vita dovrebbero (!) essere obbligatori nelle scuole: dalla materna alle superiori” – ha sottolineato Alberto Villani, Presidente della Società Italiana di Pediatria.

L’attività estiva servirà anche a coinvolgere bambini e ragazzi in percorsi di educazione alla salute, per conoscere e imparare a rispettare i comportamenti di prevenzione indispensabili anche alla ripresa dell’anno scolastico.

Nuove generazioni in programmazione. Piccoli clienti crescono.

Proprio vero quello che dice il Presidente Simg Claudio Cricelli “il mondo dell’industria rappresenta un elemento fortemente strategico” e che porterà a un cambiamento generazionale della professione e un innovativo programma di formazione per i medici.

È sabato, due suggerimenti di lettura e visione:

Film:

“Il venditore di medicine” (2014) di cui vi postiamo uno spezzone https://m.youtube.com/watch?v=Z-3QAv5ZAgQ e il sito ufficiale http://www.ilvenditoredimedicine.it/

Libro:

“La Mafia della Sanità: Come liberarsi dall’industria farmaceutica e diventare sovrani della propria salute” di Ghislaine Saint-Pierre Lanctot. Puoi Iniziare a leggerlo gratuitamente: http://amzn.eu/exYXTSz

Link

SOROS, C.E.D.U. E LEGITTIMITÀ DI OBIEZIONE ETICO-RELIGIOSA PER VACCINI OBBLIGATORI.

https://eclj.org/ngos-and-the-judges-of-the-echr?lng=fr

E’ stato pubblicato il rapporto tra la Corte dei Diritti dell’Uomo e le ONG di George Soros, personalità molto discussa al momento per le sue influenze globali all’unisono con Bill Gates. Le dinamiche della Corte Europea ci interessano non poco in questo momento, dato che di recente la questione di legittimità sull’obbligo vaccinale è stata sollevata davanti alla Corte Europea dei Diritto Umani da alcuni cittadini della Repubblica Ceca, Paese che, come l’Italia, ha obbligatorietà per 10 vaccini pena 400 € di multa e l’esclusione dai servizi educativi per la prima infanzia.

I cittadini cechi che hanno sollevato il caso davanti alla Corte si sono appellati agli artt. 8 e 9 della Convenzione Europea per i Diritti Umani (obiezione di coscienza e libertà di culto) e all’art. 2 del Protocollo I della Convenzione (libertà educativa).

La sentenza doveva svolgersi ad aprile 2020.

Non abbiamo notizie in merito ma ci giungono segnali di cambiamento molto forti:

Come promemoria ricordiamo che questo rapporto ha rivelato che 18 giudici hanno deliberato 88 volte in casi promossi o supportati da ONG di cui erano stati precedentemente collaboratori o leader, in grave violazione dell’etica giudiziaria. In qualsiasi stato di diritto l’autore di tali violazioni dovrebbe affrontare pesanti azioni disciplinari e le questioni dovrebbero essere ritentate.

Teniamo a ricordare che queste ONG appartengono a George Soros, l’uomo che vede con eccitazione questo passaggio storico segnato dal COVID-19 come “rivoluzionario”, ammettendo che “Gli ingranaggi della giustizia sono molto lenti mentre le minacce simili al coronavirus viaggiano a grande velocità”: choc economy quindi per vendere protezioni mascherate da privazioni?

Lungi dal cadere nel silenzio e, nonostante il confinamento, le rivelazioni fatte in questo rapporto hanno finora continuato a diffondersi in Europa, e anche oltre, attraverso centinaia di pubblicazioni.

Il silenzio della CEDU è stato interrotto ed il ministero degli Affari esteri russo ha dedicato un comunicato ufficiale al rapporto della ECLJ. In questo testo è preoccupato per l’ “influenza nascosta” di alcune ONG occidentali nella CEDU e dichiara che “influenza direttamente la qualità, l’imparzialità e l’equità delle sentenze della Corte”. La Russia ritiene inoltre che un “esame adeguato” di tali disfunzioni da parte degli Stati membri del Consiglio d’Europa, nell’ambito del processo di riforma della Corte, correggerebbe e ridurrebbe le “interferenze politiche” esercitate da queste ONG nel processo giudiziario.

Questa dichiarazione è di vasta portata dato il peso diplomatico della Russia a Strasburgo. Il suo ambasciatore lo attuerà sicuramente con fermezza con i rappresentanti degli altri 46 Stati membri del Consiglio d’Europa.

Il dibattito si svolgerà quindi e – speriamo – senza pretese, perché il Comitato dei Ministri è l’unico organo a esercitare un certo potere sulla Corte. In risposta a queste domande i governi europei dovranno concordare le misure da adottare per “ripristinare l’integrità della Corte europea”, “porre fine ai conflitti di interesse” e garantire la trasparenza dell’azione di queste ONG alla Corte e dovrà applicare a se stessa delle norme etiche che già impone ai tribunali nazionali.

Confidiamo in una maggiore imparzialità di giudizio per una questione assai rilevante per molte persone in Europa riguardo proprio la vaccinazione obbligatoria.

Ricordiamo tuttavia che,da quando è partita questa denuncia di influenza delle ONG di Soros sulla corte, è stata vinta una causa nel 2020 (il 13 febbraio) in cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha confermato la responsabilità della Sanofi Pasteur in un caso di sclerosi multipla dopo vaccinazione anti-epatite B.

La vicenda riguarda una infermiera tirocinante francese nata nel 1972 che, vaccinata per epatite B, durante la pratica della professione infermieristica, ha contratto nel 1993 la sclerosi multipla.

La Sanofi (citata in causa poiché casa farmaceutica del vaccino) si è lamentata del fatto che la constatazione contro di essa si basava sulla duplice presunzione di un nesso causale tra la vaccinazione e le malattie di X e della difettosità del vaccino.

La Corte ha tenuto conto per il risarcimento del fatto che la sclerosi multipla è malattia progressiva che peggiora anche in assenza di richiesta successiva.

La donna ottenne dallo Stato francese un indennizzo di 656.803,83 € e un vitalizio di 10.950 € annui.

Successivamente le sue condizioni di salute peggiorarono e le furono diagnosticati il morbo di Crohn nel 1999 e una grave malattia muscolare infiammatoria (polimiosite) nel 2004.

Staff Cliva Toscana

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ACCADEMIA DELLA CRUSCA: LA SCUOLA È UN’ AULA NON UN VIDEO

 

Pretendiamo il rispetto dei diritti dei minori, ricordando che l’art. 34 della Costituzione dice “la scuola è aperta a tutti”, che i principi del diritto dei bambini sono violati con la DAD, per privazioni e scompensi sociali, emotivi, relazionali, eguaglianza rispetto ad altri Stati ai nostri confini i cui figli stanno frequentando la scuola anche senza mascherine [1].

Si moltiplicano sui social gli appelli personali di più insegnanti, docenti, scuole.

Presente anche forte appello della più antica Accademia linguistica del mondo: occorre superare prima possibile la didattica a distanza e fare i necessari investimenti nell’istruzione, nella ricerca e nel diritto allo studio.

La Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (1583), in questi tempi di Coronavirus ha diffuso un “Documento per la ripresa della vita scolastica”, nel quale evidenzia tutti i limiti dell’insegnamento a distanza: “La scuola è un’aula e non un video”. Ecco il documento dell’Accademia fiorentina qui pubblicato.

https://accademiadellacrusca.it/it/tema-del-mese

Sul loro sito riportano:

Gli stessi insegnanti, molto meglio di chiunque altro, stanno denunciando i limiti dell’insegnamento a distanza, limiti peraltro già da tempo sottolineati dagli esperti di pedagogia e didattica. I difetti riscontrati da più parti sono tanti e non è inutile ricordarli.

• L’insegnamento via web non consente di verificare con immediatezza la risposta degli studenti alla lezione e il loro grado di comprensione dei contenuti esposti.

• La distanza rende più difficile valutare la giusta distribuzione temporale delle fasi di insegnamento e apprendimento, anche per la ridotta interazione tra chi parla e chi ascolta.

• Si annullano, o almeno si riducono in modo essenziale, la socializzazione e il lavoro di squadra, impedendo che la classe funzioni come modello di interazione virtuosa tra i ragazzi e tra generazioni diverse in un fecondo scambio e arricchimento reciproco.

• Si riduce la fisicità dell’insegnamento, che non riguarda solo la gestualità con cui l’insegnante accompagna le spiegazioni, sottolineandone i punti salienti o elevandone le emozioni, ma anche e soprattutto l’abilità manuale guidata fisicamente, che non può essere dimenticata nell’apprendimento della scrittura. Molti sono ormai gli studi che in tempi recenti hanno dimostrato quanto sia importante, per lo sviluppo delle capacità cognitive, conservare, nella scuola primaria, l’apprendimento della scrittura manuale, non disperdendola a favore di quella digitale.

I limiti della distanza non sono, però, soltanto di natura strettamente didattica. Un sistema di insegnamento, infatti, per il quale è indispensabile possedere strumentazioni adeguate, buone connessioni e stanze in cui potersi concentrare, discrimina vistosamente i più svantaggiati, né può servire una sia pur meritevole distribuzione di tablet alle famiglie più povere: senza genitori in grado di affiancare lo sforzo dei discenti, senza libri nelle case, senza spazi adeguati il problema non si risolve.

Gli aspetti negativi di una didattica a distanza non riguardano ovviamente l’uso sapiente delle tecnologie informatiche nell’istruzione, la possibilità di integrare l’insegnamento con le risorse del web, che hanno dato e continueranno a dare un contributo di grandissima efficacia.

Il nostro appello va a coloro che devono, appena possibile, garantire un ritorno migliorato all’attività educativa ordinaria, in analogia a quanto si  cerca di fare nel settore sanitario. I fatti presenti confermano che la salute è il bene primario, ma confermano altresì che tutti gli aspetti della vita di ciascun Paese, compreso quello ora nominato, dipendono dagli investimenti nell’istruzione, nella ricerca, nel diritto allo studio, beni da assicurare alle generazioni crescenti, energie indispensabili anche da trattenere il più possibile nella terra di origine.

Gli sforzi encomiabili per far fronte alla pandemia sono stati tanti: pensiamone tanti anche per la riapertura delle scuole.

Come si è riconosciuta inadeguata la forza numerica umana nel campo della sanità, per effetto delle restrizioni improprie e di spirito elitaristico, così si riconosca che l’affollamento nelle classi è stato un provvedimento ministeriale sconsiderato; si provveda con l’occasione a rendere accettabile il rapporto numerico discenti – docenti.

E non si assecondi la convinzione – forse gradita in ambienti solo commercialmente interessati – che la scuola possa essere un video e non un’aula: sarebbe, non solo nella battaglia contro la Covid-19, una sconfitta irreparabile.

Aprire le scuole come il resto d’Europa

E’ un DOVERE delle istituzioni, è un DIRITTO dei minori e delle famiglie lavoratrici. Non siamo in Europa solo per confronti economici.

PILLOLE DI OTTIMISMO

Da oltre due mesi su televisioni e giornali italiani trovano ampio spazio immagini e titoli catastrofisti sull’emergenza coronavirus. Vogliamo con questo articolo portare le testimonianze di medici che ci fanno sperare in un futuro migliore, un ritorno a una normalità a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare:

Dott. Ciccozzi (Responsabile unità di statistica medica ed epidemiologica molecolare Università Roma): “Stiamo osservando che il Covid-19 perde potenza. Evolve, ma perde contagiosità e, probabilmente, letalità”

Dott. Clementi (Direttore del laboratorio microbiologia e virologia del San Raffaele,Milano): “E’ molto probabile che l’arrivo del caldo possa influenzare il livello di aggressività del germe”

Dott. Borghetti (Medico radiologo Ospedale maggiore di Crema): “Le polmoniti date dall’infezione da Coronavirus stanno scomparendo e nella giornata di mercoledì non sono arrivati nuovi casi all’ospedale Maggiore di Crema. Il virus sta perdendo, man mano, sempre più forza. “

Dott. Matteo Bassetti (Direttore clinica di malattie infettive Ospedale San Martino di Genova): “Il virus è un nemico molto meno temibile” e ” Dobbiamo capire se abbia perso anche forza: a metà marzo molti contagiati rischiavano di morire già in ambulanza. Ora non più”

Dott. Guido Silvestri (Virologo, docente negli USA alla Emory University di Atlanta): “E’ chiaro che la malattia sembra meno grave di alcune settimane fa. Potrebbe essere il caldo (che causa infezioni con inoculo virale più basso), e/o la nostra migliorata capacità di trattare la malattia, e/o il virus che si ‘adatta’ al nuovo ospite riducendo la patogenesi (un fenomeno ben noto a chiunque conosce la virologia)”

Ospedale di Vaio , Fidenza: “Dimesso l’ultimo paziente all’ospedale di Fidenza,solo qualche settimana fa l’ospedale aveva circa 300 pazienti covid.” [5]

Giuseppe Remuzzi (Direttore Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri): “I malati di adesso sono completamente diversi da quelli di tre o quattro settimane fa, continuano a diminuire le terapie intensive e i ricoveri nei reparti normali. Prima arrivavano nei pronto soccorso 80 persone tutte con delle difficoltà respiratorie gravi, oggi ne arrivano dieci e otto le puoi mandare a casa. La situazione è cambiata ovunque, non solo a Bergamo e a Milano, ma anche a Roma e Napoli” , ” sembra di essere di fronte a una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio della pandemia”

Dottor Le Foche (immunologo Umberto I Roma): “Coronavirus meno aggressivo, può sparire come la Sars” , “Oggi vediamo delle sindromi meno importanti dal punto di vista clinico – le parole di La Foche – questo potrebbe essere dato da una riduzione della virulenza del virus. Io sono un clinico, sul campo vedo delle sindromi meno aggressive

Dott.Clementi (Direttore del laboratorio microbiologia e virologia del San Raffaele di Milano): “Ci aspettiamo che questo coronavirus pian piano possa diventare innocuo, com’è successo ai suoi cugini, responsabili del semplice raffreddore

Alessandro Bonsignore (presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Genova) : “C’è una problematica che riguarda tutto il nostro Paese collegata al fatto che si è deciso di inserire nel numero dei decessi da coronavirus tutti i casi di coloro che sono stati scoperti positivi al covid-19, durante la propria vita o addirittura nel post-mortem” , “Noi stiamo praticamente azzerando quella che è la mortalità per qualsiasi patologia naturale che sarebbe occorsa anche in assenza del virus”

Sono testimonianze tutte raccolte nell’ultima settimana, rafforzate da un quadro che vede il numero di guariti aumentare giorno dopo giorno. Massimo rispetto per chi ha visto soffire o, peggio ancora, morire parenti o amici ma questo non deve mai toglierci la speranza di superare questo brutto periodo. Il pessimismo e le continue dichiarazioni di un mondo che cambierà per sempre contribuiscono solo ad aumentare quel senso di incertezza e negatività a cui non vogliamo cedere.

Staff C.Li.Va. Toscana

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DIDATTICA A DISTANZA? BOCCIATA!

“La salute è uno stato di benessere fisico mentale e sociale”.

Dichiarazione OMS del 1948.

La stessa OMS che adesso non prende a modello l’Italia per la gestione COVID ma premia il modello svedese per il ritorno alla normalità. Durante il nostro prolungato lockdown, affettivo ed economico, la stessa Svezia ha criticato “la spirale di disinformazione” generata da alcuni dei più diffusi quotidiani italiani nel descrivere la strategia di contrasto al Covid-19 attuata nel paese scandinavo. Non possiamo non sottolineare come l’OMS, solo a parole sempre a caccia di disinformazione e fake news, non abbia evidenziato la strategia errata del governo italiano e la mancanza di critica, sale della democrazia, della stampa italiana.

Tutto questo mentre il mantra mediatico del Governo italiano non ha accennato ad alcun cambiamento in questi due mesi. Il raccomandato – o meglio imposto – “distanziamento sociale” suona come un accostamento verbale che evoca pericolosamente un concetto miliare per la vita umana: la socializzazione e il contatto umano, come ricorda il Professor Vittorino Andreoli, psichiatra e studioso, sulle pagine de La Voce del Trentino. “La paura ha avvolto tutto e tutti. Insicurezza, ansia, panico e angoscia”. Chi ha causato questi sentimenti, questa insicurezza, di certo ha una forte responsabilità verso ciò che comporterà nella vita di tutti noi chissà per quanto tempo ancora. Esercizio statistico facile ogni giorno comunicare il numero di contagi, decessi e guariti. Più difficile calcolare a medio e lungo termine il danno psicologico ed emotivo per chi in questo lockdown prolungato ha dovuto distanziare affetti, sentimenti e socialità.

Reclusi in casa per mesi e sbattuti davanti a schermi più o meno grandi per la somministrazione asettica di informazioni. Questo sarebbe l’insegnamento scolastico, un tempo eccellenza di cui il nostro Paese si poteva vantare? Come tollerarlo e accettarlo per i bambini fino a 6 anni? Questo serve a educare i futuri adulti a quello che il M5S elogia come Transumanesimo. Questo elogia la Ministra dell’Istruzione Azzolina del M5S, con la DAD. I fondatori e le fondatrici della buona e sana educazione infantile e della pedagogia proverebbero vergogna e si rifiuterebbero anche solo di pronunciare certe sigle.

Questo è il Trasumanesimo spiegato nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati davanti all’ex Ministro dell’Istruzione Fioramonti, Roberto Fico (presidente commissione parlamentare vigilanza RAI) e Dalila Nesci (anticorruzione), tutti membri del M5S, in una conferenza tenuta con l’imprenditore e ambasciatore del Goal di Sostenibilità dell’ONU Marco Antonio Attisani .

La Ministra dell’Istruzione Azzolina, M5Stelle, continua a ripetere davanti alle telecamere che la DAD abbia funzionato bene e che sia “un’ottima soluzione perché la scuola non era pronta.

Noi, C.Li.Va Toscana, ma cassa di risonanza di molti più genitori, aggiungiamo alle sue parole:

NOI NON SIAMO PRONTI e mai lo saremo. La Didattica a Distanza non è la soluzione.

I nostri figli soffrono per i danni causati dall’adulto-centrismo. Per la solitudine, solo italiana, indotta da una task force che ha di fatto sostituito il Governo e il Parlamento eletto dal popolo italiano. Troppo facile scaricare “sugli esperti” le decisioni impopolari che vengono prese; troppo facile utilizzare l’emergenza sanitaria per giustificare provvedimenti che scritti nero su bianco in un programma elettorale non sarebbero mai stati votati da chi detiene la sovranità: il popolo.

ORA BASTA!

Inviamo questa lettera aperta alla Ministra Azzolina, ricordando che SIAMO l’unico Paese che sta distruggendo la salute mentale e sociale dei più piccoli, non per COVID-19, ma per manie transumanistiche.

Diciamo NO.

Chiediamo di guardare all’Europa NON solo per contrattare debiti, ma anche per imparare e confrontarsi con Paesi come:

⁃ La SVEZIA che ha fatto laureare e festeggiare gli adulti del futuro senza restrizioni;

⁃ La DANIMARCA che fa lezioni fa lezioni all’aperto dal 20 aprile;

⁃ La NORVEGIA che non ha ritenuto necessaria la chiusura;

⁃ La FRANCIA che riaprirà tra pochi giorni perché come da pubblicazione scientifica ha scoperto che un bambino positivo al coronavirus che ha incontrato 172 persone non ha contagiato nessuno.

⁃ La SVIZZERA tramite il Dipartimento malattie infettive del Ministero della Sanità, Daniel Koch, ha detto che “gli scienziati sono arrivati alla conclusione che i ragazzini non trasmettono il virus. Sarebbe sbagliato proibire ai nonni, che stanno già soffrendo per questa situazione, di essere abbracciati dai loro nipoti quando si sa che (i bambini) non sono contagiosi“.

Non siamo profumatamente stipendiati come i membri delle task force, ma abbiamo motivazioni più forti e profonde per sapere quale sia la strada da seguire: questa è la nostra vita e come sindacato dei nostri figli non accetteremo nessuna imposizione o restrizione motivata solo da interessi economici.

Uno Stato senza il suo popolo non esiste: la sovranità appartiene al popolo, articolo 1 della Costituzione.

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RIFLESSIONI SULLA “FASE 2” E SULLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

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Ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato il nuovo DPCM sulla cosiddetta “fase 2”, ovvero l’allentamento di alcune misure restrittive che duravano da oltre un mese a causa della pandemia da coronavirus.

La parola più utilizzata è stata “Attenzione”, a sottolineare come non si voglia creare positività o allentamento dello stato restrittivo che stiamo vivendo. Una conferenza stampa di 45 minuti in cui non possiamo non sottolineare due aspetti fondamentali che sono mancati: i bambini e la fiducia nel miglioramento delle condizioni che vivremo nei prossimi mesi.

Parliamo dei bambini, i nostri bambini: le vere vittime di questa chiusura prolungata. Dimenticati in ogni DPCM emanato, chiusi nelle case senza possibilità di vivere la spensieratezza dei loro anni in nome di un virus su cui “la scienza” ancora continua a contraddirsi giorno dopo giorno. C’è chi come la società italiana di medici pediatri (SIMPE) li definisce “i veri untori da coronavirus” oppure chi come il Dottor Villani (membro del comitato scientifico che scrive insieme al Governo questi decreti) definisce inutile “portare un neonato a fare una passeggiata fuori”.

I bambini untori secondo la SIMPE

Fuori dalle scuole da oltre un mese, costretti a una didattica a distanza che NON funziona (inutile che il Presidente Conte si affanni ogni volta a dire che “mediamente funziona bene”) e impossibilitati a giocare all’aria aperta con i loro coetanei. Un danno sociale ignorato in ogni conferenza stampa da una politica che si nasconde dietro “il parere del comitato tecnico scientifico” scaricando così le responsabilità del ruolo che ricopre. Eppure basterebbe guardare intorno a noi, nessun Paese europeo (e non) ha restrizioni così’ forti. In Francia per esempio si dice che “i bambini presentino sintomi meno gravi e a quanto pare contraggono e quindi trasmettono il virus meno di quanto si credesse”, in Belgio “l’attività fisica all’aperto è consentita e persino raccomandata” mentre addirittura in Olanda “ai bambini viene permesso di giocare insieme […] se non presentano sintomi”.

I bambini non sono contagiosi (studio francese)
In Olanda i bambini possono giocare fra loro

Neanche nella cosiddetta “fase 2” ai bambini verrà permesso di stare all’aria aperta con gli altri a giocare, perché nel testo del DPCM si specifica infatti che “le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse” (art.1 punto e) e che è “vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati” (art.1 punto d). Una privazione di libertà che non possiamo ignorare. Ingiustificata e ingiusta. Perché è facile emanare bollettini di guerra con il numero dei contagi e di morti in TV per spaventare, ma nessuno quantificherà mai il danno psicologico e sociale che i nostri figli subiranno anche quando questa emergenza terminerà.

Per quanto riguarda la fiducia nel futuro invece non possiamo non sottolineare come la comunicazione istituzionale sia incentrata solo nel fomentare paura e terrore. Da una parte si parla di “fase 2” per denotare un miglioramento delle condizioni epidemiologiche ma dall’altra sono state volutamente ignorate tutte le testimonianze da parte del mondo scientifico su come potrebbe evolversi (in positivo) questo coronavirus. Avrebbe fatto sicuramente piacere agli italiani “reclusi” magari sentir ripetere dal Presidente del Consiglio le parole del Presidente della Società italiana terapia antinfettiva Bassetti che ha parlato di “emergenza sanitaria finita”, di “stop alla paura” e di come “i nuovi casi complicati che vedevamo prima tendono ora a zero”. Il Dottor Bassetti ha anche parlato di cura, perché, nella corsa spasmodica al vaccino tanto sponsorizzata dai nostri rappresentanti al Governo, nessuno stranamente parla delle varie cure che a quanto pare si stanno dimostrando efficaci nel ridurre la gravità di questa malattia.

L’emergenza sanitaria è finita

Ad esempio il sito della Fondazione Veronesi ci parla di come si continui a sperimentare negli ospedali lombardi la cura con il plasma dei guariti grazie alla quale “la carica virale e i sintomi si riducono in pochi giorni”, oppure di come la terapia sperimentale (autorizzata da AIFA) con l’eparina sembra stia dando buoni risultati. Altre testimonianze di cure sono quelle che arrivano dal Dottor Bonetti e dalla Dottoressa Izzo che parlano di “risultati clamorosi con l’ossigeno-ozono terapia”, un metodo “non troppo complesso che necessita solo di una macchina particolare e delle sacche” e che ha il beneficio di “combattere il virus e di immunizzare verso la malattia”. Per non parlare di chi come il virologo Tarro parla di un virus che potrebbe “scomparire con il caldo” oppure dell’immunologo Le Foche del Policlinico Umberto I che parla di un “virus destinato ad auto spegnersi già vista con altri coronavirus simili”.

Le terapie in sperimentazione

Non pretendiamo che il Presidente Conte in conferenza stampa entri nei tecnicismi delle cure o analizzi le previsioni degli immunologi, ma siamo convinti che parlare di queste soluzioni all’emergenza avrebbero aiutato a guardare il futuro con occhi diversi. Invece, ancora una volta, sottolineiamo come dal Presidente del Consiglio (e dai rappresentanti delle forze che sostengono il governo) si continuino a creare divisioni nella popolazione, a minacciare controlli delle forze dell’ordine per cittadini che non hanno commesso alcun reato, a scaricare la responsabilità di questa situazione sui comportamenti di alcuni. Mentre molti Paesi del Mondo accusano l’OMS di aver sottovalutato il problema quando ancora era circoscritto, il Premier Conte continua a privarci di libertà costituzionali, di diritti fondamentali che niente hanno a che vedere con il contenimento di questa malattia. I dati dell’Istituto superiore di sanità del resto pochi giorni fa hanno confermato di come quasi un contagio su due (44.8%) sia avvenuto all’interno delle RSA (Residenza sanitaria assistenziale), il 10.8% in ospedale (a causa della mancanza di dispositivi di protezione individuale?) e solo il 24% in ambito familiare (a causa dei lavoratori in RSA e ospedali non tenuti a casa anche se positivi?). Nessuna ammissione pubblica di cattiva gestione da parte del Presidente del Consiglio, isolare i focolai che hanno causato quasi un contagio su due magari avrebbe evitato di trovarci a dover girare con un’autocertificazione per giustificare uno spostamento. Molto più facile recludere i bambini sani in nome del “comitato tecnico scientifico” evidentemente.

In ospedale senza DPI la causa maggiore di contagio?

E allora perché riaprono le fabbriche ma i bambini non sono ancora liberi di giocare all’aria aperta? Perché si parla di ritorno alla normalità solo quando ci sarà un vaccino quando le cure sembrano avvicinarsi velocemente per ridurre drasticamente la mortalità di questa malattia?

A che scopo continuare a diffondere negatività o a minacciare provvedimenti a chi non rispetta restrizioni che niente hanno a che vedere con il contagio?

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“IMMUNI” RISPETTA I PRINCIPI DELLA PUBBLICA AMMISTRAZIONE E DI PRECAUZIONE?

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Vogliamo analizzare la discussione in corso sulla App di tracciamento “Immuni” partendo dai principi fondamentali dell’attività amministrativa , attualmente arricchita di 450 esperti totali nelle innumerevoli task force create dal Governo. Che strano da chi voleva tagliare i Parlamentari per ridurre i costi della politica….

LEGALITA’:

Antonello Soro, il Garante della Privacy, si è rivolto al Ministro di Giustizia Bonafede in merito ad alcuni quesiti ricevuti dalle Camere Penali per accertarsi che i diritti individuali siano garantiti e possano essere adottate le caratteristiche delle piattaforme indicate dalla DGSIA (Direzione Sistemi Informativi Automatizzati – Ministero della Giustizia): ancora non abbiamo notizia di tale responso, eppure il dibattito su questa app è già molto vivo. Ancora non sappiamo se questa rispetti i princìpi di legalità, ma alcune forze politiche e alcuni Presidenti di regione stanno richiedendo a gran voce l’obbligatorietà di installazione.

A livello numerico ricordiamo che le violazioni della privacy, data breach, sono state in media 3 al giorno sul solo territorio italiano . I dati del 2019 non sono ancora stati forniti; sarebbe interessante e basilare conoscerli per comprendere se il Regolamento GDPR (entrato a pieno regime il 25 maggio 2018) sia stato sufficientemente rispettato anche dalla stessa pubblica amministrazione. Impossibile non constatare che proprio nelle strutture pubbliche quali gli istituti scolastici di ogni ordine e grado si siano registrate in questi anni innumerevoli violazioni a discapito dei minori non in regola con la legge Lorenzin, contravvenendo tra l’altro al senso inclusivo che la scuola dovrebbe avere.

ECONOMICITA’, EFFICACIA ED EFFICIENZA:

Il lockdown sta distruggendo l’economia e tutto ciò che intere generazioni di famiglie hanno costruito con i valori dell’artigianato e del “made in Italy”. Tutte le imprese avranno bisogno di ingenti e celeri liquidità per ripartire, in parte anche per finanziare i DPI e tamponi imposti dai protocolli la cui reperibilità è già scarsa persino negli ospedali. Ci chiediamo: oltre a pagare 450 esperti nella Task Force come “inutili cabine di regia” , come pensa il Governo di finanziare un progetto che presenta forti rischi di sicurezza privacy espressi proprio dal Garante se questa non fosse diretta centralmente ma in modo disordinato dalle regioni ?

Come possono queste affollate “cabine di regia” valutare efficace ed efficiente un sistema che deve monitorare un virus che ad oggi è mutato in 30 ceppi ? I tamponi quanti ceppi possono rilevare? E’ davvero il sistema più economico o quello più onerosamente rischioso anche per i diritti alla privacy dell’individuo? Perché mai queste Task Force non dovrebbero ascoltare un premio Nobel che annuncia una probabile scomparsa del virus in modo naturale? Perché anche uno studio svolto in Israele ipotizza la sparizione del virus in 70 giorni ma il nostro Governo continua a investire in questi progetti di lungo periodo?

IMPARZIALITA’:

Bisognerebbe adottare – e presto – una disciplina uniforme a livello nazionale che impedisca disparità di trattamento tra cittadini su base territoriale e assicuri garanzie equivalenti per tutti. C’è stata, invece, una proliferazione di iniziative“. Egli infatti “teme che di questo passo non si riuscirà a tenere il conto delle tante iniziative regionali, con seri rischi sul profilo della sicurezza dei nostri dati. Fughe in avanti che potrebbero pregiudicare gli obiettivi comuni.

PUBBLICITA’ E TRASPARENZA:

I titoli sensazionalistici di questi giorni tutto hanno fatto “trasparire” e rese “pubbliche” le grandi difficoltà legislative e l’importante questione dei diritti che devono trovare un equilibrio fra interesse pubblico e libertà individuali.

Ricordiamo che i cittadini italiani non sono dei criminali reclusi da controllare per pubblica sicurezza. E’ stato fomentato odio permettendo inseguimenti mediatici con immagini degne dei migliori film polizieschi, utilizzo di droni, moto e forze armate in un contesto dove fino a pochi mesi fa si denunciava la carenza di risorse economiche per garantire la sicurezza dei cittadini. Date queste premesse emotive da stress mediatico che sono state permesse, con critiche espresse anche da Paesi come la Svezia che ha avuto un approccio totalmente diverso: dove sta il principio di precauzione anche per il mantenimento della tranquillità pubblica con un’applicazione che farebbe diventare fobici o potenzialmente ipocondriache alcune persone ? Ci aspettiamo la stessa attenzione, ora e soprattutto quando sarà terminata questa emergenza, anche per i criminali veri, i pedofili, gli spacciatori, magari verificando con indagini preliminari approfondite i conflitti di interesse di chi ha sviluppato e promosso questi software.

Stessa attenzione che dovrebbe essere rivolta anche a tutti i vari protagonisti di questo periodo: mascherine, tamponi, aziende che fanno prelievi sierologici.

Noi siamo nati liberi, conosciamo i nostri diritti e doveri e siamo pronti a difenderli rispettosamente. Mai un passo indietro.

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VACCINO ANTINFLUENZALE ED OBBLIGHI…. LA SCELTA GIUSTA?

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VACCINO ANTINFLUENZALE ED OBBLIGHI…. LA SCELTA GIUSTA?

È notizia del 17 Aprile scorso l’ordinanza della Regione Lazio che obbligherà dal prossimo 15 Settembre 2020 la vaccinazione antinfluenzale e pneumococcica per tutti gli over 65 anni e il personale sanitario.

Il motivo è: “accogliere l’appello lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ridurre i fattori confondenti per il COVID-19 in presenza di sintomi analoghi”.

Ma davvero il vaccino antinfluenzale riduce i fattori confondenti di tutte quelle sintomatologie influenzali e parainfluenzali che “possono sembrare” COVID-19?

Seguendo il rapporto americano CDC dello scorso Febbraio 2020 la stima dell’efficacia del vaccino stagionale basato sui casi confermati in laboratorio è stata del 45%, ovvero circa 1 volta su 2 il vaccino HA FALLITO, non ha protetto il soggetto vaccinato.

Efficacia stimata del 45$

Ma quanti sono stati i casi di infezione acute in totale? Come sappiamo bene, infatti, oltre ai ceppi previsti nel vaccino influenzale esistono moltissime forme parainfluenzali che non sono coperte dal vaccino. Il rapporto CDC in una tabella riepilogativa nello studio riporta questi numeri su circa 4.000 casi:

26% test positivi al virus influenzale

74% test negativi al virus influenzale

Risultato dei test su soggetti con infezioni respiratorie acute

Quindi i casi di infezione acuta dovuti a influenza sono stati solo il 26% del totale di cui il 50% su soggetti vaccinati.

L’efficacia stimata del 45% è addirittura più alta di quanto venne riscontrato nel 2018 quando, come riporta uno studio pubblicato su vaccinarsi.org tratto dal CDC di Atlanta, l’efficacia generale del vaccino era addirittura più bassa: 36%. Dati i tagli alla sanità degli ultimi 10 anni vale la pena investire su vaccini di bassa efficacia come quello antinfluenzale solo per diminuire il rischio di diagnosi sbagliate?

Ricordiamo che molte persone asintomatiche al coronavirus sono risultate positive al tampone, quindi rileviamo la mossa di Zingaretti ancora più inefficiente ed inutilmente dispendiosa. Ogni anno sui giornali leggiamo di come, nonostante abbiano ricevuto il vaccino antinfluenzale, molte persone si ammalino proprio a causa dell’elevato numero di ceppi influenzali (e parainfluenzali) che circolano nell’aria NON coperti dal vaccino. Il rischio è proprio di ottenere l’effetto opposto: un paziente vaccinato per influenza si ammala e viene curato con i protocolli sperimentali di coronavirus confidando nell’efficacia al 100% del vaccino. Chi ha stimato il danno che si potrebbe causare per l’errata diagnosi dovuta alla falsa idea di protezione?

Nel 2018 l’efficacia era del 36%

La Regione Lazio, quindi, seguendo le indicazioni di OMS pensa di ridurre i “fattori confondenti” con questa efficacia? E quale costo per la salute dei cittadini?

Le sentenze che indennizzano DANNI da vaccino antinfluenzale sono numerose, e vorremmo che chi pone obblighi indiscriminati se lo ricordasse e lo scrivesse nero su bianco nelle comunicazioni istituzionali. A titolo di esempio citiamo una sentenza del Tribunale di Milano del 2019 che riconosce indennizzo ai sensi della legge 210/1992 ad una donna che ha contratto la sindrome di Guillain-Barrè.

Danni da vaccino Legge 210/1992

Lo ripetiamo ancora una volta: la vaccinazione NON corrisponde sempre a immunizzazione. Gli obblighi indiscriminati quindi non servono, perché il cittadino obbligato corre un rischio solo PER UN’IPOTETICA protezione.  Ancora più assurdo in questo caso perché addirittura non si parla di protezione da una malattia, ma di una vaccinazione obbligatoria (anzi due!) imposta solo per ridurre il rischio di errata diagnosi da parte dei medici.

Sperando che questa ordinanza della Regione Lazio non venga presa a modello da altre Regioni, invitiamo tutti i cittadini a informarsi, a chiedere maggiori informazioni su questi dati al proprio medico di fiducia e, soprattutto, a far valere sempre il CONSENSO INFORMATO.

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