Viva il calcetto!

I campionati di calcio di serie A e B sono ormai ripartiti da quasi un mese. Avevamo scritto un articolo segnalando come fosse curioso che in questo Paese si permettesse di riprendere praticamente tutte le attività (anche con contatti come nel caso dei calciatori) tranne le scuole. In molti ci hanno scritto per farci notare che i calciatori potessero lavorare “perchè continuamente monitorati con tamponi pagati dalle società” come previsto dal protocollo autorizzato dal comitato tecnico scientifico (che ormai abbiamo capito si è sostituito al Governo nelle decisioni di questa “emergenza” covid-19).

Eppure,da oggi 3 Luglio 2020, in Toscana grazie all’ordinanza n. 70 [1] ripartono anche tutti gli sport di contatto. Il Presidente Enrico Rossi in un post Facebook ha ripreso le parole dell’Assessore Vittorio Bugli [2] che ha dichiarato : ““L’evoluzione del quadro epidemiologico in Toscana anche a seguito di numerose attività che sono ripartite ci consente di allargare le opportunità al punto che nella nostra regione; per esempio, tornano gli sport di contatto, come il calcetto” . Nessun tampone per gli amici e colleghi che da domani potranno liberamente fare una partita di calcetto, nessuna mascherina e, ovviamente, impossibile mantenere la distanza di 1 metro data la natura degli “sport di contatto”.

E allora ribadiamo le nostre domande: e le scuole? Le linee guida da pochi giorni pubblicate sul sito del Ministero dell’Istruzione [3] si basano su pochi ma INACCETTABILI punti chiave stabiliti dal comitato tecnico scientifico:

  Distanziamento sociale (1 metro) (pag. 13)

  Possibilità di applicare la didattica a distanza qualora non si riesca a trovare un layout tale da far rispettare la distanza (pag.16)

– Obbligo di indossare una mascherina per tutto il personale e per tutti gli alunni con età superiore a 6 anni (pag.18)

Nel documento il MIUR segnala che 2 settimane prima dell’avvio dell’anno scolastico il Comitato tecnico scientifico valuterà “in considerazione del quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti all’interno dell’aula”  (pag.5).

Ancora più sconvolgente il fatto che a più di due mesi dall’avvio dell’anno scolastico la Ministra dell’Istruzione Azzolina dichiari che dalle stime “il 15% degli studenti potrebbe far lezione fuori dalle aule” [4], anche nel caso che il numero di casi rimanga di pochissime unità ogni giorno nella nostra Regione.

Nel documento si fa riferimento ad “appositi tavoli regionali operativi” a cui parteciperanno, fra gli altri, personale dell’ufficio scolastico regionale e gli Assessori all’istruzione e alla Salute.

E allora al Presidente Rossi e agli assessori della sua giunta chiediamo:

– Come è possibile che da oggi 3 Luglio si possa giocare a calcetto senza mascherina, distanza e senza nessun tampone “di sicurezza” mentre per i bambini sappiamo già che fra due mesi la distanza sarà necessaria?

– Come è possibile che in questo Paese siano ormai consentite tutte le attività ma l’unico grande punto di domanda rimanga quello della scuola?

– Perchè i bambini continuano ad essere oggetto di obblighi e restrizioni che non hanno eguali per nessun’altra categoria nonostante pedagogisti, psicologi e insegnanti facciano notare che la mascherina creerà loro problemi di relazione?

– Perchè si parla di quadro epidemiologico che permette di ripartire già oggi con gli sport di contatto ma si continua a ritenere le scuole un pericolo?

Continueremo a monitorare ogni giorno i provvedimenti che Governo e Regioni prenderanno nella gestione covid-19 perchè i nostri bambini hanno diritto a frequentare una scuola che li accolga e non li terrorizzi con mascherine e distanze. La posta in gioco è troppo alta, non accetteremo che Governo e Regione possano minare alla base lo sviluppo della socialità e della comunità dei nostri figli.

Mai un passo indietro, per il bene dei nostri figli

Staff C.Li.Va. Toscana

 

Link FB

[1] regione toscana

[2] FB Rossi

[3] Linea guida

[4] Azzolina 14 Settembre

Libertà

LIBERTÀ

Strano Paese l’Italia, dove una civile manifestazione di cittadini liberi, autorizzata dalla Questura e presidiata dalle forze dell’ordine, viene definita “un insulto alla città” [1] dal Sindaco mentre passa nell’assoluto silenzio del primo cittadino della stessa città la protesta del giorno prima per la costruzione di uno stadio [2] .

Strano Paese l’Italia, dove un giornale si permette di diffondere BUGIE con titoli sensazionalistici per stravolgere il messaggio di una manifestazione nata per difendere la LIBERTÀ COSTITUZIONALE ma dove è normale, per una vittoria di una partita di calcio, leggere uno dei giornalisti più noti in Italia affermare che “sarebbe sceso in piazza pure lui” [3] se fosse stato tifoso di quella squadra.

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FIRMATO IL CONTRATTO PER IL VACCINO PER IL CORONAVIRUS

FIRMATO IL CONTRATTO PER IL VACCINO PER IL CORONAVIRUS

“Il vaccino è l’unica soluzione definitiva al Covid 19”: con queste parole il Ministro della Salute Speranza ha annunciato la firma del contratto insieme ad altri paesi europei per “l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea”. Il vaccino per il quale l’Italia ha firmato il contratto “nasce dagli studi dell’Università di Oxford e coinvolgerà nello sviluppo e produzione anche importanti realtà italiane”. Obiettivo temporale: distribuzione del primo lotto di dosi entro la fine del 2020.

Analizziamo insieme la storia di questo vaccino che nasce dalla IRBM di Pomezia e che in questi mesi ha visto parlare molto di sé sui giornali.

Il 14 Aprile 2020 il sito del Ministero della Salute ha comunicato l’avvio entro la fine del mese della sperimentazione sull’uomo del vaccino sviluppato dalla IRBM di Pomezia e dalla Oxford University con “test accelerati del prototipo di vaccino anti covid-19 su 550 volontari sani”. Già nel comunicato è stato specificato che “normalmente i tempi per arrivare a immettere un vaccino sul mercato sono di 2-3 anni” ma che “sulla base dei test di laboratorio particolarmente buoni” si potesse passare direttamente “alla fase di sperimentazione sull’uomo”. Il comunicato stampa ha scatenato la reazione di moltissimi sindacati di lavoratori perché il Ministero ha aperto a un possibile “uso in modalità compassionevole a Settembre 2020” per agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario.

Avevamo già raccolto le reazioni di contrarietà alle sperimentazioni da parte dei sindacati di polizia, militari e carabinieri in un altro post sul nostro sito. Questo a sostegno della nostra posizione secondo la quale gli obblighi vaccinali NON piacciono a nessuno, neanche ai medici e agli operatori sanitari.

Le polemiche sono aumentate nei giorni successivi quando Il Fatto quotidiano ha fatto notare che il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Giovanni Rezza, aveva rapporti proprio con l’IRBM di Pomezia tramite la Advent, società fondata nel 2010 e controllata al 100% da IRBM. Nell’articolo che riprendiamo dal blog del Senatore Paragone si apprende che “Giovanni Rezza è stato nominato vice presidente del Cda del CCNS” che per il 70% è posseduto da IRBM Pomezia (lo stesso consorzio CCNS tra l’altro fra il 2016 e il 2019 era stato presieduto da Walter Ricciardi). Nella ricostruzione si fa presente che “in CCNS non è presente direttamente Advent ma la IRBM” ma viene sottolineato come le due società siano strettamente legate.

Ulteriori polemiche sono state scatenate dalle dichiarazioni di Stefania Di Marco, direttore scientifico della Advent (Gruppo IRBM) , quando ha annunciato “dosi di vaccino sperimentale per Brasile e Sudafrica” dove il numero dei casi sembrava in forte aumento rispetto al calo europeo. Moltissimi personaggi famosi di origine africana hanno protestato contro la sperimentazione sostenendo (giustamente) che “l’Africa non è il vostro parco giochi” e che la popolazione africana “non potesse essere una cavia”.

Del resto i tempi di sviluppo notevolmente affrettati di questo vaccino per il coronavirus covid-19 avevano sollevato qualche dubbio anche fra gli stessi medici e ricercatori. Ricordiamo ad esempio le dichiarazioni del direttore della Harvard Global Health che avvisava che “stiamo saltando molte tappe intermedie che si fanno di solito per garantire la sicurezza. Sarebbe tragico trovare un vaccino per poi scoprire che è dannoso”. Dichiarazioni analoghe a quelle dell’immunologo Douglas Green, vice direttore di Science Advances, che in un editoriale ha affermato che “bypassare gli studi clinici per un potenziale vaccino sarebbe catastrofico” spiegando come “si potrebbe verificare il rischio di ADE Antibody Dependent Enhancement ovvero il legame fra anticorpi e recettori facilitando così l’infezione invece che una protezione”.

Ma cosa dice il capo del team di ricerca di questo vaccino di Oxford? Pochi giorni fa Adrian Hill, professore alla guida del progetto, ha suscitato un po’ di dubbi nella popolazione dichiarando che “lo studio sul vaccino ha solo il 50% di probabilità di successo”. Il motivo del calo delle probabilità di successo rispetto a quanto precedentemente annunciato è legato al fatto che “nel Regno Unito c’è una rapida scomparsa del virus e se covid-19 non si diffonde nella comunità i volontari avranno difficoltà ad intercettarlo”. Nell’intervista tratta dal Telegraph addirittura è stato dichiarato che “il calo dei contagi paradossalmente danneggia la ricerca di una cura”. Lo stesso Hill rievoca nell’intervista quanto successo anni fa con la SARS che, scomparendo in estate, ha reso inutile la ricerca del vaccino o di una cura.

Della difficoltà nel trovare un vaccino efficace e sicuro se ne era parlato pochi giorni prima per un altro candidato, quello sviluppato dalla società americana Moderna. Nei test infatti “tre delle quindici cavie umane hanno subito un evento avverso entro 43 giorni dalla ricezione del jab”, l’americana Children’s Health Defense ha così effettuato una proiezione sui dati forniti dalla Moderna stimando in 1.5 miliardi le possibili reazioni avverse con la somministrazione di questo vaccino. Eppure solo un mese fa i giornali italiani avevano considerato “una buona notizia” il fatto che i volontari avessero sviluppato una risposta immunitaria dopo essersi sottoposti al vaccino sperimentale dell’azienda americana.

In merito al “vaccino che verrà” consigliamo a tutti di leggere l’ebook gratuito di Corvelva scritto dalla Dottoressa Loretta Bolgan disponibile sia in italiano che in inglese grazie al lavoro dello splendido team di traduttori C.Li.Va. Toscana. Trovate l’ebook scaricabile GRATUITAMENTE a questo link: https://www.corvelva.it/speciale-corvelva/corvelva-ebook/covid-19-il-vaccino-che-verra.html

Insomma mentre il calo dei contagi prosegue, virologi, immunologi e medici di tutto il mondo fanno notare di come il virus sia “clinicamente morto” e che una seconda ondata potrebbe non esserci o comunque essere molto meno forte , troviamo molto curioso che il Governo Italiano firmi contratti per milioni di dosi di un vaccino che potrebbe non esserci mai o potrebbe, come la SARS ci insegna, non essere utile. Nel 2010 questa fretta ci costò 184 milioni di euro per oltre 10 milioni di dose mai utilizzate.,

Abbiamo provato a riassumere le nostre riflessioni attraverso fonti ufficiali e contributi di personalità riconosciute per evidenziare come su questa vicenda sia incomprensibile la fretta con cui il Ministro della Salute e il Governo continuino, da mesi, a investire tempo e soldi in un ipotetico vaccino nonostante numerosi medici ed esperti mettano in dubbio sicurezza, efficacia e utilità per un virus che potrebbe anche scomparire come successo nel recente passato con la SARS.

Nel frattempo l’unica strategia comunicativa del Governo è quella di insistere con il distanziamento fisico, l’uso a tappeto di mascherine chirurgiche, anche se il loro utilizzo non adeguato può portare più a rischi che benefici, ma nessuna parola viene spesa sull’invitare le persone a rinforzare il sistema immunitario con assunzione di vitamine C e D (nonostante articoli sul sito dell’Istituto di superiore di sanità sulla loro possibile utilità), campagne informative sul rischio aumentato di polmoniti per i fumatori e nessun approfondimento sul legame fra inquinamento e diffusione del coronavirus covid-19 .

Ancora una volta la politica italiana dimostra grande inadeguatezza nel destinare le risorse economiche per la salute pubblica, preferendo scommettere milioni di euro su un vaccino dalla dubbia efficacia e sicurezza piuttosto che affrontare il problema migliorando stili di vita degli italiani e qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Staff C.Li.Va. Toscana

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Fallito il test su vaccino HIV

Fallito il vaccino sperimentale per HIV testato su 5407 persone in Sudafrica.

Lo annuncia dal sito di Science Glenda Gray, presidente del South African Medical Research Council, al termine della sperimentazione iniziata nel 2016 finanziata da MRC, l’Istituto nazionale americano per le allergie e le malattie infettive (NIAID) e la Fondazione Bill & Melinda Gates. Il vaccino HVTN 702 non protegge dunque dal virus HIV. Nei test era stato somministrato in 14 diverse zone del paese a uomini e donne tra i 18 e i 35 anni divisi in due gruppi: uno aveva ricevuto il vaccino mentre l’altro aveva ricevuto un placebo .

4 anni di sperimentazione in Sudafrica nonostante il dubbio fondato di molti scienziati che avevano visto già risultati scarsi in vaccini utilizzati nel sistema di potenziamento primario con solo uno studio di efficacia in Thailandia. Sembra quindi proprio che la Fondazione Bill e Melinda Gates abbia coscientemente investito su un vaccino destinato a fallire.

In quello studio, conclusosi nel 2009, le infezioni da HIV sono state 51 nel gruppo vaccinale e 74 nel gruppo placebo, con un’efficacia del 31% per questo vaccino invece ci sono stati 129 infezioni nel gruppo vaccinale e 123 nel gruppo placebo. Questo risultato conferma che non era un livello di protezione abbastanza alto da portare sul mercato il vaccino.

Ci siamo domandati se a queste persone sottoposte ai test fossero state fornite le giuste informazioni e che tipo di consenso informato sia stato loro concesso per aver donato la vita alla scienza.

Un paragrafo intitolato “Esperienze con consenso informato in Sudafrica” contenuto in “Consenso informato per la ricerca sulla cura dell’HIV in Sudafrica: questioni da considerare” infatti riporta:

“La convinzione che il consenso non sia volontario o in qualche modo collegato alle cure sta emergendo come un malinteso comune in quattro studi riportati. In una clinica prenatale, è stato riscontrato che il 93% dei partecipanti riteneva di non poter ritirarsi dallo studio e il 28% riteneva che non avrebbero ricevuto assistenza se non avessero partecipato allo studio . Questi risultati sono stati replicati in uno studio simile a Bloemfontein in cui il 24,2% riteneva di non poter ritirarsi in qualsiasi momento e il 92,3% riteneva che non avrebbero ricevuto una buona assistenza medica se si fossero ritirati dallo studio . Recentemente è stato dimostrato che la metà degli intervistati ritiene di non avere la possibilità di sottoporsi al test per l’HIV~AIDS, molti credono che l’accesso all’assistenza sanitaria dipenda dal loro consenso al test .

È quindi questa l’informativa che è arrivata a persone che hanno donato la loro vita alla sperimentazione clinica inconsapevolmente?

La questione è ancora più agghiacciante se aggiungiamo anche che lo studio Bloemfontein riporta come i partecipanti, nonostante avessero almeno 8 anni di istruzione, mancavano di una conoscenza di base della sperimentazione clinica e il loro consenso non poteva quindi essere considerato informato .

Ci viene da pensare quindi che queste persone erano già statisticamente destinate a subire un danno, per quale motivo?

Gray, a capo della sperimentazione afferma che, data la gravità dell’epidemia in Sudafrica (7,7 milioni dei 37,9 milioni di persone con infezione da HIV del mondo), lei e i suoi colleghi credevano che il nuovo studio potesse valesse la pena sperimentare. Su vite umane inconsapevoli, sottolineiamolo.

“L’epidemia è fuori controllo qui e dobbiamo prendere provvedimenti per un intervento biomedico”, dice Gray. Il direttore della NIAID Anthony Fauci afferma di non avere rimpianti per il sostegno allo studio. “Non credo sia stata una cattiva scelta. È stata l’unica scelta. ”

Adesso, col coronavirus alle porte e Bill Gates che ha già investito 100 milioni di dollari in Cina ed Africa per la ricerca di un vaccino ci chiediamo chi possa avere fede in una scienza che può fallire. Questo è stato solo uno dei casi e quindi ricordiamo a tutte le persone che nessuno può decidere sulla vostra pelle: pretendete e fate rispettare il consenso libero ed informato.

#HIV

#coronavirus

#consensoinformato

#informedconsent

#billgates

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Bambini 0 – Calcio 1

“I bambini devono stare in classe distanziati, con la mascherina e se non è possibile garantire la distanza le scuole possono adottare la didatticamente a distanza”

Così in questi giorni il Governo ripete le indicazioni del comitato tecnico scientifico per la riapertura delle scuole il prossimo settembre.

Questa foto è stata scattata durante la partita di calcio che segna la ripresa della stagione sportiva, ci piacerebbe sapere come sia possibile che i calciatori possano stare a 10 centimetri fra loro durante un’attività sportiva intensa (che ricordiamo per le persone comuni comporta una distanza di 2 metri) mentre i bambini non abbiano alcuna certezza di poter tornare a scuola senza mascherina o distanze imposte fra 3 mesi.

E così mentre moltissimi medici ribadiscono di quanto il rischio di contagio fra bambini asintomatici sia bassissimo [1] l’anno scolastico si è concluso senza i consueti saluti fra bambini e docenti e gli esami delle scuole secondarie saranno svolti a distanza.

Un giorno, forse, qualche giornalista avrà il coraggio di chiedere come mai l’Italia non ha a cuore la salute dei bambini e perché la politica cerca in ogni modo di impedire la socializzazione al parco giochi dei nostri figli.

E se qualcuno dirà che le mascherine sono fondamentali mostrategli questa foto, e chiedete se i soldi possono fare il miracolo di far chiudere un occhio a chi scrive regole e decreti.

Staff C.Li.Va. Toscana

[1] https://www.adnkronos.com/salute/medicina/2020/06/09/silvestri-bassissimo-rischio-bimbi-asintomatici_bEaem307cpYZR5Ke6PghfP.html

VACCINO ANTINFLUENZALE E COVID-19

In queste settimane la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha suggerito al Governo di inserire una forte raccomandazione per la vaccinazione antinfluenzale per i bambini definendolo “L’unico modo sicuro per far tornare i bambini tra i banchi di scuola”. Idea subito ripresa da alcuni Presidenti di Regione come De Luca (Campania) che suggerisce “vaccino antinfluenzale obbligatorio per docenti e studenti” perché “l’epidemia di influenza ha una sintomatologia sovrapponibile al Covid”. In questi giorni inoltre è stata presentata una mozione per sollecitare il governo ad introdurre obbligo di vaccino antinfluenzale per gli over 60 da Forza Italia per “rendere più agevole la certezza della diagnosi in relazione al Covid-19”.

La capogruppo Gelmini ci ricorda infatti che “Nei mesi di febbraio e marzo, quando è scoppiata l’emergenza, avevamo da contrastare anche il picco della normale influenza stagionale, e questo ha causato numerosi problemi nel combattere il Coronavirus” mentre il collega Mandelli tiene a precisare che “I vaccini sarebbero assolutamente gratuiti e potrebbero essere fatti anche presso le farmacie.” Ovviamente il fatto che l’Onorevole Mandelli sia anche il Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani per noi è una pura casualità, ma ci aspettiamo dal Parlamento, che discuterà la mozione in questi giorni, che almeno approfondisca se questa parte possa generare un conflitto di interessi. Inoltre, come ribadiamo sempre quando si parla di gratuità, ricordiamo che il fatto che il vaccino venga somministrato in modo gratuito implica che i (pochi) soldi a disposizione della sanità nel nostro paese siano dirottati nell’acquisto del vaccino. Niente è gratuito e se ci sarà un aumento della spesa sanitaria per l’acquisto del vaccino (in quanto obbligatorio i cittadini dovranno poterlo ricevere senza pagare) sicuramente in qualche altro settore ci saranno dei risparmi con conseguenze impronosticabili. Evidentemente nei “numerosi problemi” citati dagli Onorevoli non rientrano i soldi spesi male in campo sanitario pensando che la vaccinazione a tappeto possa risolvere la carenza di posti letto o di personale sanitario.

Ma qual è l’efficacia del vaccino antinfluenzale?

Secondo il CDC USA per la stagione 2019-2020 è stata del 45% mentre nel 2017-2018 fu mediamente del 36%. A questo punto ci chiediamo che fondamento abbia la dichiarazione che ha fatto il Presidente della Regione Lazio Zingaretti giustificando la sua ordinanza sull’obbligo del vaccino antinfluenzale istituito poche settimane fa: “Il vaccino obbligatorio, per le persone a rischio, permetterebbe una diagnosi precoce del Covid-19, perché si esclude il sintomo dell’influenza stagionale normale”.

Quale aiuto nella “diagnosi precoce” di coronavirus garantirebbe un vaccino che ha un’efficacia fra il 36 e il 45%? Davvero si vuol far credere che un medico serio e preparato baserebbe la diagnosi di un paziente sul fatto che sia vaccinato o meno per l’influenza?

Riportiamo anche uno studio relativo alla stagione 2016-17 pubblicato sul sito dell’Istituto superiore di sanità dove sono stati seguite 64.854 persone di cui 30.456 senza vaccino antinfluenzale e 34.398 vaccinate. Nella tabella riepilogativa si può notare come l’incidenza fra le 611 persone che sono state ospedalizzate e le 116 che sono morte durante la stagione analizzata la percentuale sia più alta fra il campione vaccinato (35.5% contro 64.4% per gli ospedalizzati e 37.9% contro 62.1% nei morti). Pensare che un vaccino di scarsa efficacia contro la malattia da cui dovrebbe proteggere sia addirittura utile per un’altra malattia è una follia.

Per quanto riguarda l’invito della FIMP sulla vaccinazione ai bambini ricordiamo che al 27 Maggio secondo l’Istituto superiore di sanità i casi di malattia fra 0 e 18 anni sono il 2.1% del totale. Davvero la Federazione dei medici pediatri vuole dirci che con un’incidenza di solo il 2.1% abbia qualche utilità vaccinare a tappeto tutti i minori di 16 anni (la meno colpita dal coronavirus Covid-19) per eliminare dubbi nella diagnosi o sovraccaricare il sistema sanitario?

Sempre nel rapporto prodotto dall’Istituto superiore di sanità si evidenzia come il 60% dei casi sia avvenuta nelle RSA , per cui risulta davvero incomprensibile l’accanimento da parte della politica e delle task force nei confronti dei bambini e della scuola. Oggi è stato ufficializzato che anche il campionato di calcio potrà ripartire già nel mese di Giugno, incomprensibile come si ritenga più sicura una partita di calcio con continui contatti fisici e non una scuola di bambini fra oltre tre mesi nonostante il calo dei contagi sia continuo da settimane.

Come al solito classe politica e rappresentanti dei medici non perdono occasione per seminare panico per giustificare nuovi obblighi e ricatti soprattutto sulla pelle dei bambini. Stranamente, ma ci auguriamo che il Ministero e la FIMP provvedano quanto prima, nessun accenno sul legame fra carenza di Vitamina D e infezioni alle vie acute respiratorie. Sul sito dell’Istituto superiore di sanità infatti lo scorso 21 maggio è stato pubblicato un articolo che evidenzia come “attualmente sono in corso numerosi trial clinici, ad esempio negli USA, che mirano a testare l’integrazione di Vitamina D nei pazienti con Covid-19 […]” perché diversi studi hanno dimostrato un “potenziale impatto benefico dell’integrazione di Vitamina D contro le infezioni acute delle vie respiratorie”.

Siamo consapevoli che non sia la vitamina D la cura per il coronavirus, ma di sicuro quando sentiamo parlare di prevenzione è inspiegabile come ci si riconduca solo al vaccino da parte di chi dovrebbe avere a cuore la salute dei nostri figli. Perché nel dubbio che possa essere comunque utile a rinforzare il sistema immunitario dei bambini i pediatri non raccomandano l’assunzione di vitamina D?

Oppure in tema di prevenzione perché gli Onorevoli Gelmini e Mandelli non raccomandano agli over 60, a cui vorrebbero imporre una vaccinazione obbligatoria, di smettere di fumare? Eppure sul sito del Ministero della Salute viene riportata una comunicazione dell’Istituto superiore di sanità nel quale si specifica che “chi fuma ha il rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 almeno tre volte superiore rispetto ai non fumatori”. Ma d’altronde da un Governo che in pieno lockdown ha chiuso i parchi e proibito attività motoria ma ha lasciato aperti i tabaccai e considerato una necessità uscire per andare a comprare le sigarette, ma non una passeggiata all’aria aperta ai bambini, non potremmo aspettarci di meglio.

Il panico e il caos generato dal coronavirus Covid-19 ancora una volta sono il pretesto per introdurre nuovi obblighi ingiustificati. Con il forte calo dei contagi adesso il nuovo motivo per spaventare e ricattare le persone è “la seconda ondata che ci sarà nel prossimo autunno”. E questo nonostante numerosi medici di tutto il Mondo ipotizzino che non ci sarà nessuna seconda ondata nel prossimo autunno oppure che potrebbe esserci ma in modo molto meno aggressivo per la mutazione del virus.

Le opinioni di medici ed esperti cambiano continuamente, in questi 4 mesi abbiamo assistito a dichiarazioni in continua contrapposizione ribadendo quindi di come si proceda per tentativi. Ma in tutto questo è inaccettabile che la politica e i rappresentanti dei medici approfittino per introdurre nuovi obblighi vaccinali e per ribadire che il vaccino sia il miglior modo di prevenire malattie e problemi al sistema sanitario nazionale. Ancora una volta poi è assurdo che sia la scuola l’ambiente ritenuto più pericoloso da parte dei pediatri per sbandierare necessità di vaccinazioni a tappeto di scarsa efficacia e su una popolazione che, dati alla mano, è la meno colpita dal coronavirus.

Staff C.Li.Va. Toscana

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LA CORRUZIONE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

LA CORRUZIONE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Vedi suggerimento a fine articolo

Oggi, 23 maggio, è l’anniversario della Strage di Capaci che ha visto sparire una grande Magistrato degno di questa professione: Giovanni Falcone.

La Salute è il bene più prezioso ed inestimabile che una persona possa avere, per questo «La corruzione nuoce gravemente alla salute». Parola del Fondo Monetario internazionale e di Alberto Vannucci, politologo e coordinatore del master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione all’Università di Pisa.

«Anche le tangenti hanno i loro effetti sui malati», si scriveva un mese fa su La via libera proprio nel momento in cui regione Lombardia aveva nominato come commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Guido Bertolaso. «Una nomina sconfortante – commenta Alberto Vannucci – Le passate gestioni commissariali dell’emergenza, nel nostro Paese, di cui l’ex responsabile nazionale della Protezione Civile rimane simbolo, si sono rivelate proprio il coacervo di sprechi e ritardi, non dimentichiamolo».

⁃ Dopo il Servizio delle Iene dell’11 dicembre 2018 intitolato “Ricciardi, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità è in conflitto d’interessi?” Walter Ricciardi si è dimesso. Tra i conflitti di interesse troviamo l’aver fatto da consulente per farmaci e vaccini per diverse case farmaceutiche, compreso il meningococco B, e l’aver collaborato con delle riviste di una società di lobbying in campo sanitario, la Altis OPS. Celeberrima la sua difesa sulla collaborazione con le riviste: “Conflitto di interessi? Non sapevo che ci fosse una lobby dietro quelle riviste“.

  • Il 9 ottobre 2018 è risultato singolare che il Presidente della Commissione Sanità Pierpaolo Sileri, esponente di spicco del Movimento 5 stelle abbia fatto i “saluti istituzionali” all’evento organizzato in collaborazione con GSK in programma il prossimo presso la Sala degli Atti parlamentari a Roma. Evento dal titolo “Global health – L’Italia driver di best practice”.

Il C.Li.Va. Ha inviato un comunicato di protesta a tutti i deputati e senatori del Movimento 5 Stelle e della Lega in seguito all’evento in collaborazione con GSK. Non abbiamo ricevuto risposta.

Il fattore determinante da valutare, in un momento delicato come questo, è che, si nuovo, la sanità italiana passa in mano a un colosso farmaceutico straniero, continua a non andarci proprio giù la possibilità di contribuire o far sviluppare il mercato interno italiano, soprattutto in un momento tragico come questo. I medici sono coloro che hanno il rapporto di fiducia con il paziente.

La formazione dei medici NON dovrebbe essere coordinata da un Ente commerciale che ha tutto l’interesse a vendere, sviluppare e commercializzare un prodotto tramite i venditori di medicine.

All’ombra dell’emergenza Covid-19 si è consumato un colpo di mano senza precedenti, che “istituzionalizza” l’ingerenza dell’industria farmaceutica nelle politiche sanitarie e affida alla stessa non solo la formazione dei futuri medici, ma anche la revisione del sistema nazionale.

Il colosso farmaceutico Sanofi ha siglato un accordo di intesa triennale con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) finalizzato “allo sviluppo di progettualità volte a formare i medici del futuro” su diverse tematiche cliniche e per identificare “un corretto orientamento in caso di emergenza sanitaria, picchi di gestione di condizioni o patologie stagionali” (non è che implementeranno ancora di più la raccomandazione incessante del l’antinfluenzale, del pneumococco e della meningite finché non arriverà il vaccino contro il COVID-19?

  • In ultimo la perla di oggi, 23 maggio 2020, dal portale del Ministero della Salute: “I percorsi di educazione sanitaria sull’uso corretto delle medicine, sull’igiene, sulla corretta alimentazione e sui sani stili di vita dovrebbero (!) essere obbligatori nelle scuole: dalla materna alle superiori” – ha sottolineato Alberto Villani, Presidente della Società Italiana di Pediatria.

L’attività estiva servirà anche a coinvolgere bambini e ragazzi in percorsi di educazione alla salute, per conoscere e imparare a rispettare i comportamenti di prevenzione indispensabili anche alla ripresa dell’anno scolastico.

Nuove generazioni in programmazione. Piccoli clienti crescono.

Proprio vero quello che dice il Presidente Simg Claudio Cricelli “il mondo dell’industria rappresenta un elemento fortemente strategico” e che porterà a un cambiamento generazionale della professione e un innovativo programma di formazione per i medici.

È sabato, due suggerimenti di lettura e visione:

Film:

“Il venditore di medicine” (2014) di cui vi postiamo uno spezzone https://m.youtube.com/watch?v=Z-3QAv5ZAgQ e il sito ufficiale http://www.ilvenditoredimedicine.it/

Libro:

“La Mafia della Sanità: Come liberarsi dall’industria farmaceutica e diventare sovrani della propria salute” di Ghislaine Saint-Pierre Lanctot. Puoi Iniziare a leggerlo gratuitamente: http://amzn.eu/exYXTSz

Link

SOROS, C.E.D.U. E LEGITTIMITÀ DI OBIEZIONE ETICO-RELIGIOSA PER VACCINI OBBLIGATORI.

https://eclj.org/ngos-and-the-judges-of-the-echr?lng=fr

E’ stato pubblicato il rapporto tra la Corte dei Diritti dell’Uomo e le ONG di George Soros, personalità molto discussa al momento per le sue influenze globali all’unisono con Bill Gates. Le dinamiche della Corte Europea ci interessano non poco in questo momento, dato che di recente la questione di legittimità sull’obbligo vaccinale è stata sollevata davanti alla Corte Europea dei Diritto Umani da alcuni cittadini della Repubblica Ceca, Paese che, come l’Italia, ha obbligatorietà per 10 vaccini pena 400 € di multa e l’esclusione dai servizi educativi per la prima infanzia.

I cittadini cechi che hanno sollevato il caso davanti alla Corte si sono appellati agli artt. 8 e 9 della Convenzione Europea per i Diritti Umani (obiezione di coscienza e libertà di culto) e all’art. 2 del Protocollo I della Convenzione (libertà educativa).

La sentenza doveva svolgersi ad aprile 2020.

Non abbiamo notizie in merito ma ci giungono segnali di cambiamento molto forti:

Come promemoria ricordiamo che questo rapporto ha rivelato che 18 giudici hanno deliberato 88 volte in casi promossi o supportati da ONG di cui erano stati precedentemente collaboratori o leader, in grave violazione dell’etica giudiziaria. In qualsiasi stato di diritto l’autore di tali violazioni dovrebbe affrontare pesanti azioni disciplinari e le questioni dovrebbero essere ritentate.

Teniamo a ricordare che queste ONG appartengono a George Soros, l’uomo che vede con eccitazione questo passaggio storico segnato dal COVID-19 come “rivoluzionario”, ammettendo che “Gli ingranaggi della giustizia sono molto lenti mentre le minacce simili al coronavirus viaggiano a grande velocità”: choc economy quindi per vendere protezioni mascherate da privazioni?

Lungi dal cadere nel silenzio e, nonostante il confinamento, le rivelazioni fatte in questo rapporto hanno finora continuato a diffondersi in Europa, e anche oltre, attraverso centinaia di pubblicazioni.

Il silenzio della CEDU è stato interrotto ed il ministero degli Affari esteri russo ha dedicato un comunicato ufficiale al rapporto della ECLJ. In questo testo è preoccupato per l’ “influenza nascosta” di alcune ONG occidentali nella CEDU e dichiara che “influenza direttamente la qualità, l’imparzialità e l’equità delle sentenze della Corte”. La Russia ritiene inoltre che un “esame adeguato” di tali disfunzioni da parte degli Stati membri del Consiglio d’Europa, nell’ambito del processo di riforma della Corte, correggerebbe e ridurrebbe le “interferenze politiche” esercitate da queste ONG nel processo giudiziario.

Questa dichiarazione è di vasta portata dato il peso diplomatico della Russia a Strasburgo. Il suo ambasciatore lo attuerà sicuramente con fermezza con i rappresentanti degli altri 46 Stati membri del Consiglio d’Europa.

Il dibattito si svolgerà quindi e – speriamo – senza pretese, perché il Comitato dei Ministri è l’unico organo a esercitare un certo potere sulla Corte. In risposta a queste domande i governi europei dovranno concordare le misure da adottare per “ripristinare l’integrità della Corte europea”, “porre fine ai conflitti di interesse” e garantire la trasparenza dell’azione di queste ONG alla Corte e dovrà applicare a se stessa delle norme etiche che già impone ai tribunali nazionali.

Confidiamo in una maggiore imparzialità di giudizio per una questione assai rilevante per molte persone in Europa riguardo proprio la vaccinazione obbligatoria.

Ricordiamo tuttavia che,da quando è partita questa denuncia di influenza delle ONG di Soros sulla corte, è stata vinta una causa nel 2020 (il 13 febbraio) in cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha confermato la responsabilità della Sanofi Pasteur in un caso di sclerosi multipla dopo vaccinazione anti-epatite B.

La vicenda riguarda una infermiera tirocinante francese nata nel 1972 che, vaccinata per epatite B, durante la pratica della professione infermieristica, ha contratto nel 1993 la sclerosi multipla.

La Sanofi (citata in causa poiché casa farmaceutica del vaccino) si è lamentata del fatto che la constatazione contro di essa si basava sulla duplice presunzione di un nesso causale tra la vaccinazione e le malattie di X e della difettosità del vaccino.

La Corte ha tenuto conto per il risarcimento del fatto che la sclerosi multipla è malattia progressiva che peggiora anche in assenza di richiesta successiva.

La donna ottenne dallo Stato francese un indennizzo di 656.803,83 € e un vitalizio di 10.950 € annui.

Successivamente le sue condizioni di salute peggiorarono e le furono diagnosticati il morbo di Crohn nel 1999 e una grave malattia muscolare infiammatoria (polimiosite) nel 2004.

Staff Cliva Toscana

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ACCADEMIA DELLA CRUSCA: LA SCUOLA È UN’ AULA NON UN VIDEO

 

Pretendiamo il rispetto dei diritti dei minori, ricordando che l’art. 34 della Costituzione dice “la scuola è aperta a tutti”, che i principi del diritto dei bambini sono violati con la DAD, per privazioni e scompensi sociali, emotivi, relazionali, eguaglianza rispetto ad altri Stati ai nostri confini i cui figli stanno frequentando la scuola anche senza mascherine [1].

Si moltiplicano sui social gli appelli personali di più insegnanti, docenti, scuole.

Presente anche forte appello della più antica Accademia linguistica del mondo: occorre superare prima possibile la didattica a distanza e fare i necessari investimenti nell’istruzione, nella ricerca e nel diritto allo studio.

La Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (1583), in questi tempi di Coronavirus ha diffuso un “Documento per la ripresa della vita scolastica”, nel quale evidenzia tutti i limiti dell’insegnamento a distanza: “La scuola è un’aula e non un video”. Ecco il documento dell’Accademia fiorentina qui pubblicato.

https://accademiadellacrusca.it/it/tema-del-mese

Sul loro sito riportano:

Gli stessi insegnanti, molto meglio di chiunque altro, stanno denunciando i limiti dell’insegnamento a distanza, limiti peraltro già da tempo sottolineati dagli esperti di pedagogia e didattica. I difetti riscontrati da più parti sono tanti e non è inutile ricordarli.

• L’insegnamento via web non consente di verificare con immediatezza la risposta degli studenti alla lezione e il loro grado di comprensione dei contenuti esposti.

• La distanza rende più difficile valutare la giusta distribuzione temporale delle fasi di insegnamento e apprendimento, anche per la ridotta interazione tra chi parla e chi ascolta.

• Si annullano, o almeno si riducono in modo essenziale, la socializzazione e il lavoro di squadra, impedendo che la classe funzioni come modello di interazione virtuosa tra i ragazzi e tra generazioni diverse in un fecondo scambio e arricchimento reciproco.

• Si riduce la fisicità dell’insegnamento, che non riguarda solo la gestualità con cui l’insegnante accompagna le spiegazioni, sottolineandone i punti salienti o elevandone le emozioni, ma anche e soprattutto l’abilità manuale guidata fisicamente, che non può essere dimenticata nell’apprendimento della scrittura. Molti sono ormai gli studi che in tempi recenti hanno dimostrato quanto sia importante, per lo sviluppo delle capacità cognitive, conservare, nella scuola primaria, l’apprendimento della scrittura manuale, non disperdendola a favore di quella digitale.

I limiti della distanza non sono, però, soltanto di natura strettamente didattica. Un sistema di insegnamento, infatti, per il quale è indispensabile possedere strumentazioni adeguate, buone connessioni e stanze in cui potersi concentrare, discrimina vistosamente i più svantaggiati, né può servire una sia pur meritevole distribuzione di tablet alle famiglie più povere: senza genitori in grado di affiancare lo sforzo dei discenti, senza libri nelle case, senza spazi adeguati il problema non si risolve.

Gli aspetti negativi di una didattica a distanza non riguardano ovviamente l’uso sapiente delle tecnologie informatiche nell’istruzione, la possibilità di integrare l’insegnamento con le risorse del web, che hanno dato e continueranno a dare un contributo di grandissima efficacia.

Il nostro appello va a coloro che devono, appena possibile, garantire un ritorno migliorato all’attività educativa ordinaria, in analogia a quanto si  cerca di fare nel settore sanitario. I fatti presenti confermano che la salute è il bene primario, ma confermano altresì che tutti gli aspetti della vita di ciascun Paese, compreso quello ora nominato, dipendono dagli investimenti nell’istruzione, nella ricerca, nel diritto allo studio, beni da assicurare alle generazioni crescenti, energie indispensabili anche da trattenere il più possibile nella terra di origine.

Gli sforzi encomiabili per far fronte alla pandemia sono stati tanti: pensiamone tanti anche per la riapertura delle scuole.

Come si è riconosciuta inadeguata la forza numerica umana nel campo della sanità, per effetto delle restrizioni improprie e di spirito elitaristico, così si riconosca che l’affollamento nelle classi è stato un provvedimento ministeriale sconsiderato; si provveda con l’occasione a rendere accettabile il rapporto numerico discenti – docenti.

E non si assecondi la convinzione – forse gradita in ambienti solo commercialmente interessati – che la scuola possa essere un video e non un’aula: sarebbe, non solo nella battaglia contro la Covid-19, una sconfitta irreparabile.

Aprire le scuole come il resto d’Europa

E’ un DOVERE delle istituzioni, è un DIRITTO dei minori e delle famiglie lavoratrici. Non siamo in Europa solo per confronti economici.

PILLOLE DI OTTIMISMO

Da oltre due mesi su televisioni e giornali italiani trovano ampio spazio immagini e titoli catastrofisti sull’emergenza coronavirus. Vogliamo con questo articolo portare le testimonianze di medici che ci fanno sperare in un futuro migliore, un ritorno a una normalità a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare:

Dott. Ciccozzi (Responsabile unità di statistica medica ed epidemiologica molecolare Università Roma): “Stiamo osservando che il Covid-19 perde potenza. Evolve, ma perde contagiosità e, probabilmente, letalità”

Dott. Clementi (Direttore del laboratorio microbiologia e virologia del San Raffaele,Milano): “E’ molto probabile che l’arrivo del caldo possa influenzare il livello di aggressività del germe”

Dott. Borghetti (Medico radiologo Ospedale maggiore di Crema): “Le polmoniti date dall’infezione da Coronavirus stanno scomparendo e nella giornata di mercoledì non sono arrivati nuovi casi all’ospedale Maggiore di Crema. Il virus sta perdendo, man mano, sempre più forza. “

Dott. Matteo Bassetti (Direttore clinica di malattie infettive Ospedale San Martino di Genova): “Il virus è un nemico molto meno temibile” e ” Dobbiamo capire se abbia perso anche forza: a metà marzo molti contagiati rischiavano di morire già in ambulanza. Ora non più”

Dott. Guido Silvestri (Virologo, docente negli USA alla Emory University di Atlanta): “E’ chiaro che la malattia sembra meno grave di alcune settimane fa. Potrebbe essere il caldo (che causa infezioni con inoculo virale più basso), e/o la nostra migliorata capacità di trattare la malattia, e/o il virus che si ‘adatta’ al nuovo ospite riducendo la patogenesi (un fenomeno ben noto a chiunque conosce la virologia)”

Ospedale di Vaio , Fidenza: “Dimesso l’ultimo paziente all’ospedale di Fidenza,solo qualche settimana fa l’ospedale aveva circa 300 pazienti covid.” [5]

Giuseppe Remuzzi (Direttore Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri): “I malati di adesso sono completamente diversi da quelli di tre o quattro settimane fa, continuano a diminuire le terapie intensive e i ricoveri nei reparti normali. Prima arrivavano nei pronto soccorso 80 persone tutte con delle difficoltà respiratorie gravi, oggi ne arrivano dieci e otto le puoi mandare a casa. La situazione è cambiata ovunque, non solo a Bergamo e a Milano, ma anche a Roma e Napoli” , ” sembra di essere di fronte a una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio della pandemia”

Dottor Le Foche (immunologo Umberto I Roma): “Coronavirus meno aggressivo, può sparire come la Sars” , “Oggi vediamo delle sindromi meno importanti dal punto di vista clinico – le parole di La Foche – questo potrebbe essere dato da una riduzione della virulenza del virus. Io sono un clinico, sul campo vedo delle sindromi meno aggressive

Dott.Clementi (Direttore del laboratorio microbiologia e virologia del San Raffaele di Milano): “Ci aspettiamo che questo coronavirus pian piano possa diventare innocuo, com’è successo ai suoi cugini, responsabili del semplice raffreddore

Alessandro Bonsignore (presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Genova) : “C’è una problematica che riguarda tutto il nostro Paese collegata al fatto che si è deciso di inserire nel numero dei decessi da coronavirus tutti i casi di coloro che sono stati scoperti positivi al covid-19, durante la propria vita o addirittura nel post-mortem” , “Noi stiamo praticamente azzerando quella che è la mortalità per qualsiasi patologia naturale che sarebbe occorsa anche in assenza del virus”

Sono testimonianze tutte raccolte nell’ultima settimana, rafforzate da un quadro che vede il numero di guariti aumentare giorno dopo giorno. Massimo rispetto per chi ha visto soffire o, peggio ancora, morire parenti o amici ma questo non deve mai toglierci la speranza di superare questo brutto periodo. Il pessimismo e le continue dichiarazioni di un mondo che cambierà per sempre contribuiscono solo ad aumentare quel senso di incertezza e negatività a cui non vogliamo cedere.

Staff C.Li.Va. Toscana

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