LA PROPAGANDA CONTINUA… MA NON VI FIDATE SOLO DEI TITOLI!

 

Negli scorsi giorni grandi titoli dei giornali sul respingimento dei ricorsi in Italia e Francia per gli obblighi sanitari.. ma è davvero così? O siamo davanti alle solite notizie di propaganda?

Abbiamo analizzato le notizie nel nostro nuovo articolo che trovate sui nostri canali:

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Staff C.Li.Va. Toscana

LA FOLLIA GREENPASS

 

Quando il greenpass è stato ideato in Europa doveva servire solo per gli spostamenti fra paesi evitando così quarantene all’arrivo per le vacanze.

Poi, come ripetiamo da anni, la follia dei politici italiani ha superato ogni limite di DECENZA: prima hanno esteso questo strumento a eventi e manifestazioni (folle, ma perlomeno “praticabile” visto che si parla di eventi limitati nel tempo e sporadici) poi prima di andare in vacanza (alla faccia dello “stato di emergenza” ) lo hanno esteso ad attività abituali (come bar e ristoranti ad esempio) e perfino nei luoghi di lavoro come la scuola.

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Green pass, Garante della Privacy: no a liste no vax a scuola

“No alle liste no vax. I presidi non devono conoscere le scelte sanitarie dei prof”. Così Pasquale Stanzione, Garante per la Privacy, spiega il motivo per cui l’ipotesi per le scuole di avere gli elenchi dei docenti vaccinati “solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura”. Anche perché “i dirigenti scolastici devono limitarsi a verificare il possesso della certificazione”.

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VACCINO PFIZER AUTORIZZATO DALLA FDA USA – L’OPINIONE DEL BRITISH MEDICAL JOURNAL

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Come vociferato ormai da qualche settimana l’FDA USA ha autorizzato il vaccino Pfizer sopra i 16 anni in via definitiva e non più emergenziale.

Al di là degli scenari che si aprono su estensioni di obbligatorietà anche in Italia vogliamo commentare questa notizia non con le nostre parole ma con ciò che è stato appena pubblicato sul British Medical Journal da Peter Doshi

L’FDA dovrebbe rendere i dati pubblici e richiedere studi adeguati e controllati con follow-up a lungo termine prima di approvare definitivamente il vaccino per Covid19.”

“Dallo scorso anno abbiamo sentito da Pfizer e Moderna che l’efficacia del vaccino è del 95% ma come sapranno anche i più entusiasti misurare l’efficacia a due mesi di distanza non ci dice molto sulla durata dell’immunità. L’immunità che svanisce è un problema anche dei vaccini anti influenzali con alcuni studi che mostrano l’assenza di efficacia dopo appena tre mesi che significherebbe che somministrare un vaccino troppo presto non porterebbe a nessuna protezione nel momento in cui il virus influenzale arriverà. Secondo quanto riportato dal Ministro della Salute israeliano a inizio Luglio il vaccino Covid19 ha avuto una caduta dell’efficacia al 64% e a fine Luglio del 39% quando è diventata predominante la variante delta. Questa efficacia è MOLTO BASSA. Infatti, secondo le aspettative dell’FDA, un vaccino per essere approvato deve avere un’efficacia di almeno il 50%. “

“Al momento Israele, che usa quasi totalmente il vaccino Pfizer, ha iniziato a somministrare una terza dose di richiamo a tutti gli over 40 e a partire dal 20 settembre anche gli Stati Uniti somministreranno una terza dose agli adulti dopo 8 mesi dalla seconda.

Analizzando il preprint di Pfizer è evidente una caduta dell’immunità indotta dal vaccino entro il sesto mese dal follow-up già nei dati del 13 Marzo scorso. L’autore dello studio scrive che ha osservato una diminuzione dell’efficacia al 90% fra il 2 e il 4 mese, all’84% dal 4 mese fino al termine dell’analisi (circa 1 mese dopo). Ma anche se queste informazioni erano disponibili a Pfizer in Aprile non sono state pubblicate fino alla fine di Luglio. Ed è difficile immaginare che questa efficacia sia calcolata tenendo conto della variante delta visto che il 77% dei partecipanti al trial erano residenti negli Stati Uniti dove la variante delta non era ancora presente nel momento dell’analisi di questi dati.

Finché non ci saranno nuovi studi clinici che dimostreranno che il richiamo fa aumentare l’efficacia sopra il 50% (senza aumentare gli eventi avversi) non è chiaro se la vaccinazione con doppia dose soddisfa i requisiti minimi del 50% imposti dalla FDA.”

Sempre secondo l’articolo del BMJ ci sono dubbi anche sullo studio a doppio cieco che il produttore avrebbe dovuto produrre per richiedere l’autorizzazione alla FDA:

“A partire da Dicembre Pfizer ha concesso a tutti i partecipanti al trial di uscire dallo studio in cieco e ha fatto vaccinare coloro che avevano ricevuto il placebo. Al 13 Marzo il 93% dei partecipanti è stato vaccinato quindi solo il 7% dei soggetti ha raggiunto i 6 mesi di follow-up per fare un confronto in cieco (un numero assolutamente insufficiente per fare un confronto affidabile). Lo studio quindi non fornisce dati sull’efficacia del vaccino dopo 6 mesi, periodo oltre il quale Israele ha annunciato che l’efficacia sarebbe di solo il 39% (inferiore quindi al 50% minimo necessario per l’approvazione).”

Peter Doshi pone anche dubbi sull’efficacia nel prevenire morti e casi gravi della malattia: “Manca il numero di ospedalizzati nel report. L’efficacia nelle forme gravi, nel preprint, è stata calcolata basandosi su tutto il periodo di controllo (1 caso nei vaccinati contro i 30 nel gruppo che ha ricevuto il placebo) ma non è stato riportato il numero di ospedalizzati per cui non sappiamo se alcuni di questi erano abbastanza malati da richiedere ospedalizzazione.

Sulla prevenzione della morte da covid19 ci sono pochi dati per arrivare a una conclusione: 3 morti da covid19 in totale (1 nel gruppo dei vaccinati contro 2 nel gruppo placebo) e 29 in tutto il periodo di controllo (15 nei vaccinati e 14 nei non vaccinati).”

Peter Doshi conclude il suo articolo così: “Rallentate e fate decidere alla scienza. Non ci sono ragioni legittime per correre a concedere la licenza a un vaccino per il coronavirus. FDA dovrebbe chiedere alle case farmaceutiche di seguire i due anni di controllo come originariamente previsto anche con un gruppo placebo di controllo. E i regolatori dovrebbero aumentare la fiducia nella popolazione assicurando che i dati siano accessibili a tutti”

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EPIDEMIA DI MALORI

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Durante gli ultimi mesi assistiamo a un’insolita epidemia di “malori improvvisi” in soggetti sani che però si sono sottoposti al vaccino Covid. Se avessimo una vaccino-vigilanza funzionante si potrebbe analizzare davvero se a seguito di episodi post vaccino simili (ad esempio febbre alta, dolori, ecc.) sono poi susseguiti una serie di episodi gravi con una frequenza più alta rispetto a quella attesa. E invece se analizziamo il rapporto delle segnalazioni delle reazioni avverse AIFA scopriamo che l’andamento delle reazioni inviate al sito AIFA ha un trend, tendente a zero, opposto a quello delle dosi somministrate.

Come vedete dal grafico AIFA all’inizio del 2021 avevamo quasi 500 segnalazioni al giorno a fronte di 100.000/200.000 dosi somministrate, con il passare del tempo, e un numero di dosi somministrate cresciuto, le segnalazioni si sono ridotte a ormai solo poche decine. Questo significa che ad alcune reazioni comuni, ormai diventate “normali” per i medici vaccinatori e per gli hub vaccinali, viene indicato ai cittadini di non procedere con la segnalazione. Un errore GRAVISSIMO visto che AIFA stessa nel foglio illustrativo indica di avvisare in caso di “qualsiasi effetto indesiderato” e che “segnalando gli effetti indesiderati può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale” .

Invitiamo TUTTI i cittadini a pretendere la segnalazione da parte di chi vi ha somministrato il vaccino di qualsiasi reazione avversa, anche la comune febbre o dolore al braccio. Inoltre ricordiamo che, come indicato nel bugiardino, potete segnalare voi stessi la sospetta reazione avversa direttamente sul sito AIFA Vigifarmaco e che la vaccino vigilanza funziona se segnaliamo anche gli effetti meno gravi e più comuni. I medici hanno il DOVERE di segnalare ad AIFA ciò che viene riportato dai pazienti, sarà compito poi delle autorità preposte analizzare questi fenomeni nella loro interezza e stabilire, nel tempo, se gli effetti a medio e lungo termine sono legati a sintomatologie comuni post vaccino. Diffidate dai medici che ignorano le vostre segnalazioni e si rifiutano di fare il loro dovere!

Come indicato nel bugiardino Pfizer questi sono gli effetti conosciuti (suddivisi per frequenza durante gli studi per l’autorizzazione in commercio), se avete uno di questi sintomi pretendete la segnalazione da parte del medico e inviate voi stessi la segnalazione tramite il portale AIFA.

Riportiamo di seguito gli ultimi episodi ripresi dai giornali e dai quotidiani online di “malori improvvisi” di persone sane avvenuti a breve distanza dalla vaccinazione e che necessiterebbero, a nostro avviso, di un’analisi seria e attenta da parte delle autorità sanitarie e non di una propaganda a senso unico che aumenta solo la diffidenza da parte dei cittadini. Riportiamo solo quelli che hanno portato alla morte ma il nostro sospetto è che siano episodi sottostimati rispetto alla reale portata del fenomeno. A questi malori poi riteniamo comunque importante ricordare che ci sono tanti fenomeni gravi transitori che trovano meno spazio nei giornali ma che, nella valutazione del rapporto rischi e benefici, andrebbero ugualmente tenuti in considerazione:

20 Agosto 2021: Dramma allo stadio Stirpe: morto un tifoso del Frosinone. L’uomo, 46 anni, era in fila quando si è accasciato a terra. I soccorsi sono stati tempestivi ma vani.

17 Agosto 2021: Novi Ligure, rinviato il funerale di Irene Spinso- Il padre Daniele Spinso ha presentato un esposto ai carabinieri di Novi Ligure chiedendo di effettuare accertamenti sul corpo della figlia per verificare se il malore possa essere stato causato dal vaccino anti-Covid che, evidentemente, la donna (47 anni) aveva ricevuto da pochi giorni.

28 Luglio 2021: Alessia Pappagallo, brillante studentessa in Medicina e Chirurgia, è morta nei giorni scorsi a causa di un improvviso malore. La 25enne morta che studiava a Catanzaro aveva fatto il vaccino da mesi. I familiari restano in attesa dell’autopsia che potrà chiarire le cause del decesso.

25 Luglio 2021: TRAGEDIA ALL’ARABONA, COLTO DA MALORE MUORE NEL GIARDINO DI CASA. Un uomo di 65 anni, colpito da improvviso malore, è morto nel giardino di casa. Per Giuseppe Ramunno non c’è stato purtroppo nulla da fare. L’uomo era in giardino e all’improvviso si è accasciato, davanti ai familiari. Immediati sono arrivati sul posto i soccorsi. La Asl segnalerà il caso all’Aifa.

21 Luglio 2021: Torino, muore per un malore in strada: aveva fatto AstraZeneca sette ore prima, aperta un’inchiesta. La procura ha aperto un’indagine e ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso di una donna di 62 anni di origine romena, anche perché dai primi accertamenti eseguiti dalla polizia è emerso che aveva fatto il vaccino AstraZeneca solamente sette ore prima. 

17 Luglio 2021: Pollenza – La vittima è Paolo Ruffini, 53 anni. Lascia la moglie e tre figli. Secondo i primi accertamenti l’uomo è morto per malore improvviso. Da accertare le cause. Ieri aveva ricevuto la seconda dose di vaccino anti-covid.

14 Luglio 2021: Decisa l’autopsia sull’ex ciclista professionista. Qualche giorno prima del malore fatale il ristoratore 68enne aveva ricevuto la seconda dose del vaccino. Una necessità per chiarire con una risposta scientifica la domanda che la Procura si è posta quando ha aperto il fascicolo sulla morte di un cicloamatore di 68 anni che aveva ricevuto qualche giorno prima la seconda dose del vaccino per immunizzarsi dal Covid.

8 Luglio 2021: Stroncato a 22 anni da un infarto, a Capaccio: la famiglia di Danilo chiede chiarezza. I familiari vogliono accertare eventuali responsabilità o ritardi nelle operazioni di primo soccorso della struttura alberghiera e verificare eventuali connessioni del malore con la somministrazione del vaccino a cui si era sottoposto il 22enne.

10 Luglio 2021: EFFETTO VACCINI: GIOVANISSIMI IN FILA NEGLI HUB. SI STUDIA IL CASO DI UNA 20 ENNE. Nei giorni scorsi una segnalazione è stata inoltrata all’Agenzia del Farmaco per una sospetta reazione allergica dopo l’inoculazione della prima dose del vaccino Moderna. La disavventura è capitata ad una 20 enne di Sulmona che si è recata nell’hub vaccinale per la somministrazione della fiala. Il giorno successivo avrebbe cominciato ad avvertire gonfiore al viso e alla gola tanto da accusare anche un malore alla guida. 

6 Luglio 2021: Vaccini a Napoli, 55enne morto a Marano dopo la seconda dose Pfizer. Si era vaccinato pochi giorni fa (seconda dose Pfizer) e oggi è stato colto da un malore in strada, verosimilmente un infarto fulminante. È morto all’età di 55 anni un uomo residente a Marano.

2 Luglio 2021: AstraZeneca, uomo di 76 anni muore poche ore dopo la seconda dose: non aveva patologie, disposta l’autopsia. Un uomo di 76 anni di Codogno è morto per un malore la scorsa notte, poche ore dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino Vaxzevria di Astrazeneca. La dose di richiamo l’aveva ricevuta ieri all’hub vaccinale di Codogno. Non risulta soffrisse di gravi patologie pregresse né che avesse segnalato reazioni dopo la prima dose. 

2 Luglio 2021: 67enne muore in ospedale, la procura sequestra la salma. La signora C.G. sottopostasi a vaccinazione il 14 maggio presso l’hub di capo d’orlando, lo scorso 8 giugno accusa un malore. Il giorno dopo i familiari contattano il 118, la donna viene trattata, ma non ospedalizzata. Passa qualche giorno e la 67enne accusa nuovamente un malore. Ricoverata viene diagnosticato un blocco intestinale e viene dimessa. Il giorno successivo i sanitari riscontrano la formazione di nuovi trombi nella parte immediatamente sotto al ginocchio. Infarto della milza, rimosso l’organo, viene intubata ed attaccata a un ventilatore automatico. Muore il 30 giugno. Vaccinata con Pfizer.

2 Luglio 2021: Reggio Emilia – Il telefono squilla a vuoto, la sorella s’insospettisce Nicola Natale, 62 anni, trovato a letto senza vita. L’uomo aveva ricevuto la seconda dose del vaccino, ma era accaduto già un mese fa. 

1 Luglio 2021: Prato – Settantaduenne muore durante la Tac due giorni dopo il richiamo del vaccino. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, Giacinto Oliva, ha accusato un malore nei momenti preparatori dell’esame, poco dopo che gli è stato iniettato il liquido di contrasto.

28 Giugno 2021: Cosenza – Medico si tuffa in mare e muore per un malore. Era vaccinato. Il medico dopo essersi tuffato in mare, poco dopo, avrebbe avuto un malore ed è morto improvvisamente. A dare l’allarme alcuni bagnanti che hanno rinvenuto il cadavere.

28 Giugno 2021: Crotone – Morta 49enne vaccinata con AstraZeneca a Crotone, caso segnalato all’Aifa. La donna era ricoverata in condizioni gravissime da 21 giorni, e nulla hanno potuto le cure dei medici.Era ricoverata in condizioni gravissime da 21 giorni  nel reparto di rianimazione e nulla hanno potuto le cure dei medici che hanno tentato di strapparla alla morte. La donna, Anna Biafora, imprenditrice agricola e madre di tre figli, si era vaccinata il 30 maggio scorso in uno degli hub attivi nella città di Crotone. Le avevano somministrato Astrazeneca, disponibile in quella circostanza. Una decina di giorni dopo ha cominciato a sentirsi male accusando dolori all’addome, fino al ricovero nell’ospedale civile di Crotone dove le hanno, tra le altre cose riscontrato dei coaguli di sangue ed un infarto intestinale. 

22 Giugno 2021: Teramo – Muore a 48 anni pochi giorni dopo il vaccino, aperta l’inchiesta. E’ morto a soli 48 anni, stroncato da un malore improvviso. Pochi giorni prima gli era stata somministrata una dose di vaccino anti-Covid della Johnson & Johnson. 

21 Giugno 2021: Terracina – Muore dopo il richiamo del vaccino: disposta l’autopsia. Anziano di borgo Hermada deceduto a 24 ore di distanza dalla seconda dose Pfizer, esposto della famiglia che vuole vederci chiaro.

19 Giugno 2021: Arona – Vaccinati con Pfizer ad Arona nello stesso giorno e nello stesso centro muoiono a distanza di due settimane. Massimiliano Marcacci, 50 anni, era un ex arbitro e calciatore ed era stato vaccinato il 30 maggio ad Arona, lo stesso giorno in cui era stato vaccinato anche Andrea Pirali, 52 anni. A entrambi era stata inoculata la prima dose di Pfizer al Pala Green di Arona. Non c’è ragione per ritenere che i due decessi siano collegati anche perché Marcacci ha avuto un malore a distanza di due settimane dalla vaccinazione mentre Pirali si era sentito male non appena rientrato a casa.

18 Giugno 2021: Morta a Cosenza la 46enne colpita da ictus dopo il vaccino. Caso segnalato all’Aifa. La donna, originaria di Caccuri, dopo la prima dose di AstraZeneca aveva avvertito un malore. È morta nel tardo pomeriggio di ieri.

18 Giugno 2021: Terni – La morte di Lorenzo Scorteccia, il padre disperato: “Era il ritratto della salute”. Terni sotto choc per la scomparsa del giovane portiere del Campitello. Calcio in lutto. Lorenzo si era anche sottoposto al vaccino anti-Covid, lo scorso 5 giugno.

17 Giugno 2021: SINCOPE VAGALE, MALORE PER UN SEDICENNE AL CENTRO VACCINALE DI PRATOLA. Una sincope vagale, causata da un abbassamento repentino della pressione sanguigna, potrebbe aver provocato il malore di un sedicenne nel centro vaccinale di Pratola Peligna. Dopo l’improvvisa caduta il giovane è stato trasferito in ospedale, dove gli è stato riscontrato un trauma cranico. Il sedicenne si era accasciato appena dopo l’iniezione della prima dose di Pfizer.

15 Giugno 2021: Lesa: muore dopo il vaccino. S’indaga ad Arona: cinquantenne ricevette la prima dose lo stesso giorno di Andrea Pirali, anche lui deceduto.

15 Giugno 2021: Ancona – Malore a 39 anni: muore sul divano. Giordano Fiori non aveva patologie e aveva fatto il vaccino lunedì scorso: il medico ha chiesto l’autopsia.

14 Giugno 2021: Grosseto – Morì dopo il vaccino Caso ancora aperto. I familiari di Gianluca Picchi presentarono l’esposto dopo il malore fatale.

13 Giugno 2021: Genova – Sono ancora in corso le indagini per capire la causa del decesso di Camilla Canepa, la 18enne di Genova morta per trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Inutili le due operazioni chirurgiche a cui era stata sottoposta al San Martino. A operarla Gianluigi Zona, direttore della clinica neurochirurgica e neurotraumatologica del Policlinico: “Non avevo mai visto un cervello ridotto in quelle condizioni da una trombosi così estesa e così grave”

19 Agosto 2021: Trieste – Muore a 61 anni tre ore dopo il vaccino: 4 indagati. All’uomo, Giordano Cian, considerato soggetto a rischio poichè cardiopatico e con un’insufficienza renale cronica, era stato consigliato di vaccinarsi. La tragedia è avvenuta alle sette di sera di venerdì 30 luglio, a tre ore di distanza dalla somministrazione della prima dose di Pfizer.

Queste sono le ultime segnalazioni raccolte in due mesi sui principali quotidiani on line italiani. Notizie che sconvolgono e che necessiterebbero di un’attenta analisi da parte delle autorità e soprattutto maggiore attenzione da parte dei decisori politici che impongono il vaccino come condizione per lavorare o per tantissime attività sociali e culturali. Notizie di questo tipo continuano ad arrivare ogni giorno e aumentano la diffidenza da parte dei cittadini, inaccettabile la risposta di chi sminuisce e mette a rischio la vita di tutti noi con ricatti e obblighi.

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È IL MOMENTO DI R-ESISTERE

Si avvicina il 1 settembre, data di entrata in vigore delle nuove applicazioni del ricatto greenpass: trasporti e lavoratori del mondo della scuola i prossimi due gradini di una deriva folle del nostro governo.

Sappiamo bene come questa ulteriore stretta su diritti fondamentali come quello del lavoro e della mobilità preoccupino molte persone e aumentino il senso di ingiustizia che proviamo da anni.

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BASTA INGANNARE I NOSTRI FIGLI!

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La campagna vaccinale negli adulti è ormai fallita. Le 500.000 somministrazioni giornaliere promesse dal generale Figliuolo sono un miraggio lontano, le dosi somministrate medie in Italia nel mese di Agosto stanno scendendo a poco più di 200.000 e con le prime dosi in numero sempre inferiori ai richiami .

Per esempio il 16 agosto sono state somministrate (secondo i dati forniti) 228.000 dosi di cui 119.000 prime dosi mentre a giugno viaggiavamo mediamente a 562.000 dosi di cui 240.000 prime dosi giornaliere (dato del 29 giugno). Lontanissimi poi i numeri di inizio giugno con oltre 630.000 vaccinazioni giornaliere raggiunte.

Considerando che i numeri sono altamente falsati dall’obbligo vaccinale imposto per decreto per i sanitari e sotto forma di ricatto (più gentilmente chiamato “greenpass”) per il personale della scuola, non ci sorprende l’ormai certa terza dose nel giro di poche settimane. L’Italia non può permettersi di ripetere quanto accaduto con la SARS qualche anno fa: 10 milioni di dose acquistate e neanche 865.000 inoculate. Dopo aver di fatto obbligato gli anziani a vaccinarsi, negando loro il consenso informato ma fornendo solo informazioni a senso unico o addirittura delegando il consenso per gli ospiti delle RSA, si cerca di tenere alti i numeri dei vaccini ricattando i giovani con il greenpass necessario per accedere ad attività che, ricordiamo, l’anno scorso erano accessibili liberamente quando il vaccino non era ancora disponibile .

Ma quello che è ancora più inaccettabile è la propaganda al vaccino nei ragazzi e negli adolescenti.

“Ho deciso di vaccinarmi perché sono molto stufo di fare Dad e non ho voglia di fare tamponi su tamponi“ così parla in un articolo sui giornali italiani un ragazzo di 12 anni che si è sottoposto alla vaccinazione. Nessuna paura della malattia ma solo le false promesse che media e autorità sanitarie stanno facendo ai più giovani dopo un anno e mezzo di chiusure e di scelte scellerate nella gestione della pandemia. Si promette ai giovani di non dover fare più tamponi per fare sport o DAD vaccinandosi. False promesse perché a questo ragazzo andrebbe spiegato che i vaccinati possono comunque contrarre la malattia, devono comunque fare isolamento e tampone in caso di contatto con un positivo ma soprattutto andrebbe spiegato che nei giovani il rapporto rischio beneficio non è assolutamente a favore del vaccino. A 12 anni non esistono morti di Covid, se non in presenza di patologie pregresse, e la vaccinazione dovrebbe essere presa in accordo con il proprio medico di fiducia e non “perché è stufo di fare DAD”. La DAD è stata una scelta folle del governo Conte e proseguita con il governo Draghi. Le scuole non sono luogo di contagio e il motivo per cui questo ragazzo ha visto azzerare la propria vita sociale è stato solo e soltanto l’incompetenza di chi ci governa ed emana decreti legge senza alcuna logica, non il Covid.

Serve una campagna informativa trasparente sulle vaccinazioni nei giovani, non è accettabile che si trasmetta il messaggio che il vaccino serva per ritornare ad avere quei diritti che la politica ha cancellato con la scusa dell’emergenza. I vaccini COVID-19 NON impediscono il contagio quindi si sta facendo correre ai giovani un rischio senza nemmeno alcun beneficio per la collettività. Il sito AIFA riporta da qualche settimana l’avviso di casi di infiammazioni cardiache nei soggetti giovani tanto che ”gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di miocardite e pericarditi”. Inoltre “devono istruire i soggetti vaccinati a rivolgersi immediatamente al medico qualora dopo la vaccinazione sviluppino sintomi indicativi di miocardite o pericardite, quali dolore toracico, respiro affannoso o palpitazioni.”

Ed è notizia di ieri che a Singapore un ragazzo di 16 anni è stato risarcito con 166.000 dollari a seguito di un arresto cardiaco post vaccino.

Leggiamo da Bloomberg che il ragazzo “è stato ricoverato in terapia intensiva e necessiterà di tempo per la riabilitazione prima di poter tornare a scuola” . “Il giovane è stato vaccinato il 27 giugno e la grave forma di miocardite è stata probabilmente causata dal vaccino”.

Ovviamente nessuna notizia sui giornali italiani intenti solo a pubblicare testimonianze di ragazzi che si vanno a vaccinare solo per poter tornare a vivere. Impossibile tacere di fronte a questa propaganda folle che serve solo a tenere alto il numero delle dosi somministrate al giorno nel bollettino emesso dal generale ogni giorno, un numero falsato dalla politica di ricatto che non avrà mai il nostro silenzio.

Invitiamo tutti i genitori a fornire le corrette informazioni ai figli prima di decidere se sottoporli o meno a vaccinazione. Invitiamo anche a fare domande e a chiedere spiegazioni ai pediatri e ai medici di base che saranno protagonisti della vaccinazione nei giovani nelle prossime settimane. Il consenso informato è un DIRITTO e non un favore che ci viene concesso.

La vaccinazione negli adulti è ormai fallita e prosegue solo con ricatti e obblighi. Diamo un segnale che i nostri figli non sono in vendita, informatevi e informate loro per arrivare a una scelta consapevole.

Mai un passo indietro.

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BULLISMO ISTITUZIONALE? SEGNALARE È UN DOVERE CIVILE

Segnalazione via pec all’AGCOM

Ieri il Ministero dell’Istruzione ha rilasciato un messaggio su fb, Telegram e sul sito con etichetta offensiva e discriminatoria “no Vax” per il personale della scuola che in pieno rispetto della legge si sottoporrà a tampone anziché vaccinarsi per ottemperare al decreto legge 111/21.

✔️Vi chiediamo di segnalare il messaggio sul canale Telegram MIUR, per farlo seguite queste istruzioni:

– unitevi al canale https://t.me/Miur_Social

– cercate il messaggio e dopo averlo selezionato cliccate su “segnala” – “violenza” e nelle note scrivete “bullismo istituzionale”

– dopo aver segnalato potete lasciare il canale se non interessati

✔️Potete anche segnalare il post Facebook: https://www.facebook.com/100924280069563/posts/1838934726268501/?d=n

Cliccando poi su “trova assistenza o segnala post” – “incitamento all’odio” per inviare la segnalazione a Facebook.

✔️Per chi ha PEC chiediamo di fare segnalazione al Garante delle Telecomunicazioni all’indirizzo denunce_ugsv@cert.agcom.it ricordando che è dovere delle istituzioni tutelare i diritti dei cittadini, come

da nostra pec già inviata stamani di sotto riportata.

I diritti vanno difesi ed il rispetto va preteso come richiede l’art.3 della nostra cara Costituzione!

Mai un passo indietro

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PEC CLIVA AL GARANTE DELLA PRIVACY

Il direttivo C.Li.Va. Toscana ha inviato ieri PEC ufficiale per sollevare la grave violazione della privacy contenuta nel decreto legge 111/2021:

“I protocolli e le linee guida possono derogare alle disposizioni per le classi composte da studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione in corso di validità”.

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CORTOCIRCUITO GREENPASS

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In pieno Agosto, con il Governo che vara decreti legge a raffica e prolunga lo stato di emergenza mentre il Parlamento invece chiude per ferie un mese, assistiamo all’ennesimo fallimento del “progetto greenpass”. Annunciato come uno strumento in grado di garantire alle attività di rimanere aperte e ai cittadini di frequentare luoghi sicuri dal Presidente Draghi dopo neanche una settimana dall’entrata in vigore assistiamo a scenette difficilmente comprensibili e spiegabili. Il progetto greenpass sta fallendo: ha messo in crisi ogni settore coinvolto, dalle farmacie subissate di richieste di stampa di certificati ai gestori delle attività dove è stato inserito l’obbligo di certificazione per l’accesso e che chiedono a gran voce in fase di conversione in legge di stravolgere il testo del decreto originale.

Ma oggi non possiamo non parlare del dilettantismo con cui il Ministro dell’Interno Lamorgese sta cercando di mettere una pezza al decreto che il suo Governo ha scritto pochi giorni fa.

Se leggiamo il testo del decreto n. 105 infatti è scritto in modo evidente che il controllo della validità della certificazione verde è in carico ai gestori delle attività: “I titolari o i gestori dei servizi e delle attività di cui al comma 1 sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni di cui al medesimo comma 1”. E per le modalità di controllo si rimanda al DPCM del 17 giugno secondo quanto previsto dalla legge 87 all’articolo 9 comma 10. Se apriamo il DPCM all’articolo 13 si fa riferimento a “la verifica delle certificazioni verdi è effettuata mediante la lettura del codice a barre bidimensionale utilizzando l’applicazione mobile descritta nell’allegato B”.

Come un gioco di scatole cinesi l’allegato B determina che l’applicazione ufficiale si chiama VerificaC19 (scaricabile gratuitamente da tutti sugli store degli smartphone) che, negli screenshot demo, recita chiaramente che “per completare la verifica è necessario confrontare i seguenti dati anagrafici con quelli di un documento di identità valido”.

Ma del resto era già chiaro che i titolari delle attività coinvolte nell’obbligo di greenpass dovessero controllare sia QR code che documento di identità, per i seguenti motivi:

1) All’articolo 13 comma 4 del DPCM 17 giugno (adottato nel DL 52 all’articolo 9 comma 10) troviamo infatti: “L’intestatario della certificazione verde COVID-19 all’atto della verifica di cui al comma 1 dimostra, a richiesta  dei verificatori di cui al comma 2, la propria identità personale mediante l’esibizione di un documento di identità”.

2) L’articolo 4 comma 2 punto f del Decreto legge n. 105 ricorda che non solo c’è una sanzione in caso di violazione di accesso senza greenpass a carico sia del Cliente e del titolare (come previsto dai precedenti decreti) ma è stata aggiunto che “dopo due violazioni si applica la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da uno a dieci giorni”. Come può essere il titolare di un esercizio commerciale punito se non ha modo di verificare l’identità del QR code mostrato dal cliente? Se il gestore di un esercizio o attività è responsabile del controllo, con tanto di chiusura in caso di reiterata violazione, come può sapere se il codice mostrato è davvero di proprietà di chi lo mostra?

E invece sulla scia delle proteste dei gestori e delle associazioni di categoria assistiamo a un’imbarazzante dichiarazione del Ministro dell’Interno che, correggendo anche il sito delle FAQ del Governo durante la notte, informa tramite i giornali che “i titolari delle attività non chiederanno documenti” e che verrà emessa una circolare in merito. Siamo quindi di fronte a un cortocircuito totale: vengono emanati decreti legge a raffica in piena estate, il parlamento che dovrebbe convertire i decreti in legge modificando il testo in base alle volontà dei rappresentanti dei cittadini (siamo o no una repubblica parlamentare?) è in ferie nonostante sia stato prorogato lo stato di emergenza, si promettono circolari che però risultano chiaramente in contrasto con quanto previsto dal decreto legge preparando così il campo a ricorsi a eventuali sanzioni.

E in tutto questo il Ministro della salute annuncia trionfale che il numero di download dei codici scaricati è eccezionale dimenticando che, forse, se è dovuto ricorrere a obblighi vaccinali per alcune categorie e a ricatti a colpi di lasciapassare forse tanta volontà di vaccinarsi da parte degli italiani non c’è…

Intanto, mentre i parlamentari sono in ferie, ogni associazione di categoria emette comunicati stampa in cui parla di esenzioni per le loro attività da obbligo di greenpass per salvaguardare gli incassi mancati a causa dei decreti legge del “governo dei migliori”: è il caso di Federterme che ringrazia il Ministero della salute perché “nelle 320 strutture associate non servirà l’attestato di vaccinazione” nonostante il decreto al punto f parli espressamente di “centri termali” (art.9 bis comma 1), oppure il caso di alcuni parchi acquatici come Atlantica di Cesenatico che si è autodefinito “equiparabile alle piscine all’aperto” nonostante lo stesso decreto parli di “parchi tematici e di divertimento”.

Un parco acquatico con scivoli non è una piscina all’aperto, capiamo che il crollo degli incassi è più importante ma altrimenti quali sarebbero i parchi a tema e di divertimento se non gli acquapark?

Il greenpass, conferma del FALLIMENTO VACCINALE, non piace a nessuno. Che queste associazioni di categoria abbiano il coraggio di dirlo chiaramente! E la pezza che il governo sta cercando di mettere è peggiore del buco visto che ognuno sta decidendo da solo e si fanno a pezzi i principi fondamentali del diritto con comunicati sui giornali e circolari che dovrebbero valere più dei testi dei decreti legge.

Intanto ricordiamo che dal 1 settembre, secondo lo stesso Governo che adesso sta in vacanza, milioni di lavoratori della scuola dovrebbero essere sospesi senza stipendio per effetto dello stesso greenpass che nessuna categoria produttiva vuole, con un testo di legge che è in palese violazione con il regolamento europeo su cui si basa e che rischia di acuire ancora di più la forte tensione sociale creata.

I nostri consigli rimangono sempre gli stessi:

NON cedete a nessun ricatto, i decreti legge dovranno essere convertiti e sarà impossibile non tenere conto delle proteste delle categorie produttive.

MANIFESTATE dove possibile contro il greenpass, non accontentiamoci di queste circolari che cercano di stemperare i toni della polemica. I decreti legge devono essere CANCELLATI in modo che non ci si trovi davanti a sceriffi che si sentono legittimati da chiedere QR code o di inserire simboli per riconoscere “coloro che non hanno il greenpass”.

BOICOTTATE tutte le attività che richiedono il greenpass e che ora cercano di smarcarsi. Finché la legge è in vigore non è un articolo di giornale che vi consente di frequentare luoghi che il decreto legge recita espressamente oggetto di greenpass. Le associazioni di categoria devono chiedere la cancellazione e solo i mancati incassi potranno portare a questa decisione, altrimenti ci ritroveremo nella situazione in cui la legge rimane e si creano precedenti pericolosi per il futuro solo perché come al solito guardiamo solo al nostro orticello.

IL PERSONALE SCOLASTICO pretenda di essere rappresentato dai sindacati pena la disdetta di iscrizione. Scrivete ai sindacati a cui siete iscritti richiedendo il rispetto della libertà di scelta e del diritto al lavoro: BOICOTTATE chi dovrebbe rappresentarvi e non lo fa!

Staff C.Li.Va. Toscana

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