I CONSIGLI del CLIVA Per Avvisi e Sanzioni – OBBLIGO VACCINALE OVER 50
Viste le numerose domande che ci avete fatto e le richieste sui vari pareri che altri gruppi o avvocati hanno diffuso in questi giorni, riteniamo giusto darvi anche il nostro punto di vista da semplici CITTADINI.
Non sappiamo se la nostra idea sia quella migliore, come sempre forniamo le nostre indicazioni ricordando che non esiste una “formula magica”, ma che è necessario monitorare costantemente la situazione e non abbassare la guardia non appena il problema sembra essere superato.
Mi è arrivata la raccomandata dalle Agenzie delle Entrate, devo rispondere?
La raccomandata A.R. ricevuta in questi giorni è solo una comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio.
Dal giorno della ricezione dell’avviso avete 10 per comunicare alla ASL di competenza territoriale l’eventuale esenzione o differimento o l’oggettiva impossibilità di procedere alla vaccinazione. A sua volta la ASL avrà ulteriori 10 giorni per verificare e confermare l’eventuale insussistenza.
Diversamente, se la ASL non rispondesse entro il tempo fissato, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione procederà appunto col comminare e riscuotere la sanzione prevista, di 100€, entro 180gg.
In generale tutti possono rispondere alla ASL di competenza (la lettera arriva dal Ministero ma seguendo quanto riportato nell’avviso la risposta va inviata alla ASL di competenza) chiedendo un colloquio.
La richiesta di colloquio potrebbe essere un elemento da utilizzare davanti al Giudice di Pace, nel caso decidiate di impugnare la sanzione vera e propria, quando e se arriverà. Questo soprattutto perché nel caso di opposizione essere stati silenziosi in prima battuta potrebbe diminuire le possibilità di vittoria ed è possibile che il Giudice vi condanni anche alle spese che sono ben superiori ai 100€ della sanzione stessa.
Chi potrebbe avere maggiori possibilità di vincere un ricorso?
Ad oggi è difficile sapere come si comporteranno i Giudici di Pace davanti all‘opposizione alla sanzione che scaturisce da un obbligo di legge.
Caso 1) chi ha avuto il Covid da poco può rispondere facendo presente che si è guariti dall’infezione in una certa data e che la circolare ministeriale prevede fino a 12 mesi di tempo per eseguire la vaccinazione.
Caso 2) a chi è in possesso di patologie oppure è in attesa di risposte su accertamenti in corso, consigliamo di rispondere alla ASL.
In casistiche come queste o similari, consigliamo di inviare alla ASL una breve risposta in cui si descrive sinteticamente la situazione, chiedendo un colloquio informativo nel rispetto del consenso informato.
Ma conviene scrivere la risposta?
Dalle parole in piazza all’azione concreta: Naturalmente, per rinvigorire il nostro percorso di difesa dei diritti, ribadiamo l’importanza della risposta.
Immaginate se scrivessero tutti coloro che hanno ricevuto una reazione avversa; se scrivessero tutti quelli che hanno avuto la malattia nonostante il vaccino e son comunque ricattati da obblighi; se scrivessero quelli che hanno avuto un danno non riconosciuto. Se scrivessero tutti quelli che hanno dubbi.
Che ognuno di noi sia il buon esempio in questo percorso.
Che ognuno di noi supporti l’altro a perseguire un percorso personale. Le difficoltà devono unirci e sostenerci nella rete.
È nostro diritto chiedere per iscritto i rischi ed i benefici per un trattamento sanitario così importante, chiedendo anche quali sono i vaccini disponibili al momento per la somministrazione, quale più adatto per la propria anamnesi, con quali i tempi di somministrazione e quale più adatto alle attuali varianti in corso.
È un nostro dovere mantenere il vigore di quei diritti tanto attesi da chi li ha pretesi prima di noi.
Cosa NON devo scrivere nella risposta?
Vi state rivolgendo ad un’azienda Sanitaria. Che la vostra risposta sia adeguata, opportuna, consona alle competenze di chi la riceve. Consigliamo di non citare elementi di contestazioni di merito sulla legge: ad esempio scrivere alla ASL che l’obbligo è ingiusto, incostituzionale o privo di fondamento o citare riferimenti a privacy e scambio dati.
Non è questa la sede, siate centrati, sempre.
Il vostro interlocutore in questa fase è la ASL, pertanto non sono temi da utilizzare in questa fase ma, se lo deciderete, in sede di opposizione davanti al giudice.
Cosa consiglia il Cliva?
Il Cliva da sempre crede che i diritti vadano esercitati, inutile lamentarsi e leggere miriadi di studi che non sciolgono dubbi se non ci si oppone in prima persona. Le risposte limpide vanno pretese esercitando il nostro diritto all’informazione, attraverso il consenso informato. Rispondere alla ASL non con un modulo prestampato o con una serie di questi “standard” non è consigliato, meglio parlare della vostra particolare situazione chiedendo chiarimenti come previsto espressamente dalla legge 219/2017 sul consenso informato: esercitiamo questo diritto!
A chi devo scrivere quindi?
Per ribadire il consenso informato (per chi è residente in Toscana ricordiamo le Linee Guida relative al Consenso sulle vaccinazioni, per chi è residente nel resto d’Italia ricordiamo la L.219/17), vi consigliamo di rispondere alla ASL competente (la lettera arriva dal Ministero, ma la risposta va mandata alla ASL secondo la “cervellotica” procedura), chiedendo un colloquio volto a chiarire i dubbi ancora esistenti in virtù del consenso informato sui trattamenti sanitari.
Un obbligo di legge NON cancella il diritto ed il rispetto del consenso informato.
Mi è arrivata la raccomandata dalle Agenzie delle Entrate, devo rispondere?
La raccomandata A.R. ricevuta in questi giorni è solo una comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio.
Dal giorno della ricezione dell’avviso avete 10 per comunicare alla ASL di competenza territoriale l’eventuale esenzione o differimento o l’oggettiva impossibilità di procedere alla vaccinazione. A sua volta la ASL avrà ulteriori 10 giorni per verificare e confermare l’eventuale insussistenza.
Diversamente, se la ASL non rispondesse entro il tempo fissato, l’Agenzia delle entrate-Riscossione procederà appunto col comminare e riscuotere la sanzione prevista, di 100€, entro 180gg.
In generale consigliamo di rispondere per fare obiezione attiva, tenendo però conto che è molto probabile che la ASL invii comunque il vostro nominativo all’Agenzia delle Entrate, perché non è pensabile che una semplice lettera per loro sia sufficiente a “fermare” la procedura.
Probabile che la vostra lettera venga letta successivamente a quando la ASL ritornerà le liste degli inadempienti all’Agenzia delle Entrate.
A cosa potrebbe servire in futuro?
Il fatto di aver risposto vi permette, se e quando arriverà la sanzione, di impugnarla al giudice di pace e avere degli elementi di ricorso favorevoli.
Queste le nostre indicazioni al momento, continueremo ad aggiornarvi con consigli inerenti alle nuove disposizioni, ricordando che dobbiamo rimanere centrati e lucidi, poiché le uniche certezze che abbiamo sono come stelle nella notte:
Insieme, in ogni occasione, per pretenderli.
Mai un passo indietro.
Staff C.Li.Va.